“Non ce la faccio più”, queste semplici parole per giustificare il proprio gesto. Un giovane 23enne di Pescara è rimasto per due giorni sul cornicione del proprio balcone minacciando di buttarsi di sotto. Grande dispiegamento di forze per salvarlo.
Cinque parole per manifestare tutto il disagio che può condurre a gesti estremi. “Non ce la faccio più” è una frase che molti hanno detto almeno una volta di fronte alle difficoltà che la vita ci mette di fronte. Dietro di essa può nascondersi un senso di smarrimento così forte da spingere le persone più vulnerabili a compiere gesti inconsulti.
La vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso Pescara ci parla proprio di questo disagio che colpisce soprattutto i più giovani, messi di fronte ad aspettative troppo grandi per loro. Fortunatamente, in questo caso c’è stato un lieto fine che in altri episodi del genere non hanno avuto.
È salvo il 23enne fermo da due giorni sul cornicione
Il balcone di uno stabile sito in via Latina a Pescara ha calamitato l’attenzione dell’opinione pubblica per due giorni. Sul cornicione di quel balcone, infatti, per due giorni, senza bere e mangiare e sotto le intemperie, è rimasto fermo in piedi un ragazzo di 23 anni, Dante, che ha minacciato di suicidarsi.
Tutto è iniziato alle ore 9:45 del 28 febbraio e ha avuto il suo lieto fine oggi quando le forze dell’ordine sono riusciti a fermarlo sottoponendolo poi alle cure del 118. Non è chiaro se sia stato lui a decidere di rientrare, stremato dalla fatica, o se ci sia stata una risolutiva irruzione nell’appartamento.
Quel che è certo è che la mobilitazione è stata enorme, con i vigili del fuoco che hanno dapprima posizionato un gonfiabile al di sotto del balcone per poi farne arrivare anche un altro da Terni per avere una sicurezza in più di poter mettere in salvo il ragazzo che abita al quinto piano. Durante questi due giorni di apprensione, grande lavoro fatto anche dai mediatori che hanno cercato di capire le ragioni del gesto che, al momento, rimane ancora un po’ nebuloso.
Non ci sarebbe una singola ragione scatenante, in realtà, ma un insieme di situazioni ed eventi che avrebbero convinto Dante a tentare di togliersi la vita. Qui di seguito, è possibile vedere in un filmato registrato dalle telecamere giunte sul posto gli ultimi istanti della vicenda conclusasi con il salvataggio del giovane.
Nel video si possono anche ascoltare le parole del Questore, fatte di comprensione e di sentita vicinanza al giovane, che dimostrano come sia possibile svolgere un lavoro così delicato con empatia, molto carente nel nostro tempo.