Raggiravano donne sole e facoltose. Indagato anche un abruzzese

Nel corso di un’operazione della Guardia di Finanza sono state eseguite tre ordinanze cautelari personali e reali nei confronti di altrettanti indagati: uno di questi è un uomo di 46 anni di Cepagatti.

Le indagini hanno riguardato un presunto raggiro che ha fatto cadere nella trappola alcune donne anziane, sole e malate: approfittando della loro condizione precaria, gli uomini sarebbero stati in grado di sottrarre beni per milioni di euro.

arresto
Sono tre le ordinanze cautelari emesse per un potenziale reato – abruzzo.cityrumors.it

E così, i militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal tribunale di Busto Arsizio su richiesta della Procura nei confronti di tre soggetti a cui si sollevano pesanti contestazioni: circonvenzione di incapaci e impossessamento di ingenti somme di denaro e id beni immobili attraverso l’abuso della fragilità psicologica ed emotiva delle vittime nonché del loro stato di salute.

Le indagini condotte dai militari

L’indagine penale è partita su impulso del nucleo di polizia economico-finanziaria di Varese che, sotto la direzione della Procura, ha approfondito la natura di operazione sospetta ai fini della normativa antiriciclaggio sulla base della quale appariva che una donna – una persona che versa in condizioni di inferiorità e deficienza psichica, fosse vittima di condotte di manipolazione da parte di alcuni uomini che l’avrebbero indotta a compiere atti di disposizione del patrimonio ai propri danni.

finanza
E’ stato decisivo l’intervento dell’UIF e della Guardia di Finanza – abruzzo.cityrumors.it

I suoi averi sono stati così sperperati nel tempo, riducendo la povera donna in uno stato di assoluta indigenza.

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e accertamenti sui conti correnti bancari, individuando così la natura dei potenziali reati ora contestati.

Una storia drammatica sulle spalle dei più indifesi

In particolare, nel corso delle investigazioni sarebbe emerso come una delle vittime fosse stata indotta a dismettere il patrimonio ricevuto in eredità dai propri genitori, per un valore di 450.000 euro, finendo poi costretta a vivere in una casa popolare messa a disposizione dai servizi sociali di un comune della provincia varesina e con ciò che rimaneva dei proventi della pensione di invalidità.

In un altro caso sarebbe invece stato decisivo l’intervento dell’Unità di informazione finanziaria e del nucleo speciale di polizia valutaria, che hanno congelato l’operazione di riscatto di una polizza vita della parte offesa, per il valore di 300.000 euro, sempre a beneficio degli indagati.

Ricordiamo anche che la Guardia di Finanza nei giorni scorsi aveva provveduto a effettuare delle perquisizioni locali e personali nei confronti dei tre indagati: proprio da tali attività è stato possibile rinvenire, oltre agli apparati cellulari in uso, sottoposti a sequestro, anche altri beni nella disponibilità del principale indagato, consistenti in assegni bancari e carte di debito.

Complessivamente, il valore del patrimonio sottratto alle vittime ammonterebbe in oltre 1,2 milioni di euro.

Gestione cookie