A riferirlo è Armando Foschi, membro dell’Associazione cittadina ‘Pescara – Mi piace’, che sta seguendo la vicenda per conto della Ugl, che paventa: “In caso di dimissioni, gli stessi dipendenti saranno assunti per un mese di prova, dunque senza garanzie, senza tutele, senza alcun salvagente e soprattutto perdendo anche il diritto alla disoccupazione maturato con la GiGroup”.
“Un salto nel vuoto che lascia profilare all’orizzonte un secondo ‘caso’ Attiva, determinato dall’improvvisazione e dalla superficialità di un’amministrazione comunale che gioca con la vita dei cittadini”, conclude Foschi attaccando la giunta Alessandrini “che ha fatto scendere un vergognoso silenzio sulla vicenda”.