Ieri, durante la nuova udienza per la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura pescarese, la famiglia ha riproposto la tesi dell’omicidio avvenuto – come sostenuto dal legale – per scambio di persona nell’ambito di un regolamento di conti nel mondo della criminalità organizzata, tesi sostenuta dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia intercettati telefonicamente nel carcere di Lanciano sottoposti ad intercettazioni telefoniche.
La procura, a sua volta, dopo ulteriori indagini, sostiene l’assenza di nuovi elementi che possano giustificare l’ipotesi di omicidio, pertanto il ragazzo sarebbe finito in acqua per un incidente o per un malore. La decisione del giudice Bongrazio è attesa fra una decina di giorni.