Si tratta di un appartamento di circa 300 metri quadrati in cui sono state ricavate nove camere singole e autonome, oltre a spazi condivisi. Vi saranno accolte sette persone che non hanno più il sostegno dei familiari mentre due camere sono a disposizione di chi, a causa di brevi assenze per ricoveri ospedalieri, non avranno vicino per un periodo le persone care.
“Una struttura residenziale per persone con disabilità intellettivi e fisiche non gravi pensata per il “dopo di noi” il programma di interventi pubblici previsto con un’apposita legge.
Gli ospiti hanno garantita assistenza diurna e notturna da medici, psicologi e assistenti sociali”, ha spiegato l’assessore comunale alle Politiche sociali Nicoletta Di Nisio, che ha aggiunto, “Il nostro Comune sta progettando altre sette strutture per il sociale, oltre alle cinque già aperte utilizzando anche immobili confiscati alla criminalità”.
“L’Opera Don Orione che oggi inauguriamo risponde ai bisogni di tante persone e mostra il volto più bello della nostra Chiesa”, ha sottolineato Bassetti, che poi nell’omelia della messa celebrata subito dopo ha richiamato il dramma della guerra in Ucraina. Partendo dalle Letture del giorno: “L’amore di Dio è più grande dell’amore umano. Cosa c’è di più forte dell’amore di una mamma per i suoi figli? Lo vediamo in questi giorni dalla televisione: le donne ucraine che fuggono con i bambini in braccio, lontano dalle bombe, abbandonando tutto, lasciando i mariti in guerra. Cosa c’è, dunque, più grande dell’amore di una madre? Nulla? No, c’è l’amore di Dio che è più grande ancora e non ci dimenticherà mai”.