Pescara. «Terminata l’emergenza sanitaria, che ci auguriamo duri il meno possibile, occorrerà riparametrare tutto il sistema di tassazione locale, e soprattutto lanciare una sorta di piccolo “Piano Marshall” per favorire le micro imprese al limite del collasso. E in ambedue queste ipotesi crediamo debbano avere un ruolo-chiave gli enti locali».
Lo afferma il presidente della Cna di Pescara, Cristian Odoardi, secondo cui «se davvero l’emergenza dovesse perdurare fino alla soglia dell’estate, ci troveremmo di fronte a un rischio di chiusura per migliaia di piccole e micro imprese. A crisi finita, i Comuni dovrebbero attuare una massiccia serie di piccoli investimenti, assegnandone la realizzazione a imprese locali, nel rispetto del codice degli appalti, che per lavori sino alla soglia di 350mila euro possono essere gestiti con meno vincoli. In questo modo si ridarebbe loro linfa per ripartire».
Odoardi, secondo cui «il mondo delle imprese e delle associazioni di rappresentanza si unisce con forza all’appello alla coesione del Paese che ci permetterà di superare questa crisi», si sofferma però anche sullo spinoso capitolo della tassazione locale: «Apprezziamo certamente il gesto di quelle amministrazioni che hanno sospeso il versamento ormai prossimi dei tributi e delle tasse locali. Ma va detto anche che, nel momento in cui i contribuenti dovranno tornare a pagare, quelle tasse e quei tributi dovrebbero essere riparametrati, per dare loro una dimensione effettivamente rispondente ai reali consumi. Non è infatti possibile che gli esercenti di attività che hanno abbassato la saracinesca debbano pagare anche per il periodo di chiusura un servizio di cui non hanno usufruito, come lo smaltimento dei rifiuti, anche in considerazione del fatto che molte imposte sono parametrate su incassi e redditi solo presunti».