Pescara. E’ il segretario generale UIL PA Abruzzo, Franco Migliarini, a denunciare la sospensione fino al 3 aprile da parte della Regione Abruzzo, tra le altre attività ambulatoriali regionali, del presidio di aiuto psicologico attivo nel carcere di Pescara.
“In un momento storico ove la condizione penitenziaria vive una delle situazioni più drammatiche dell’era moderna”, afferma Migliarino, “è assurdo vedere sospesa l’attività di un professionista che non solo sarebbe dovuta essere mantenuta tale ma addirittura potenziata. In un’ottica di limitazione dei diritti della massa societaria derivante dalle direttive impartite in materia di Coronavirus,infatti, non ci vuole tanto a capire che la condizione detentiva amplifica e non poco il fattore stressogeno e, con esso, le ovvie possibili gravi conseguenze di carattere psicologico, ovvero di ordine e sicurezza all’interno degli Istituti di Pena”.
“Ad aggravare ancor più la situazione vi è la sospensione, giustamente adottata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dei colloqui visivi tra i detenuti e i loro familiari determinanti ai fini del ridimensionamento dello status debilitativo che una detenzione comporta”, prosegue Migliarino, che stigmatizza la scelta fatta e chiede “il ripristino a mezzo Smart Working, oltre che la rideterminazione in positivo delle ore contrattualmente predisposte, dell’attività della psicologa ambulatoriale a suo tempo assunta a tempo indeterminato e che opera presso il presidio tossicodipendenti della struttura penitenziaria in oggetto”.