Pescara, chiama la polizia dalla casa dell’ex: “Meglio tornare in carcere…”

Episodio incredibile al limite del paradossale ha visto protagonista un uomo residente nella città abruzzese con un divieto di avvicinamento alla moglie

Problemi di alcolismo, di uso di droga, personalità aggressiva e violenta. Queste le motivazioni che hanno costretto il giudice a infliggere a un pescarese di 59 anni il divieto di avvicinamento alla sua famiglia, in particolare alla moglie più volte minacciata e umiliata con aggressioni verbali anche davanti al figlio, all’epoca dei fatti minorenne. Divieto che però ora l’uomo ha volutamente violato per un motivo davvero incredibile.

Arrestato
Pescara, chiama la polizia dalla casa dell’ex: “Meglio tornare in carcere…” – Abruzzocityrumros.it

L’allontanamento dalla casa familiare è stato introdotto dalla legge n. 154 del 4 aprile 2001 che ha introdotto l’articolo 282 bis nel codice di procedura penale. La ragione di tale misura cautelare è evitare il pericolo di ripetizione del reato che insieme al divieto di avvicinamento sono a tutti gli effetti misure cautelari, come tutte le altre, personali e coercitive della libertà dell’individuo e chi viola per qualsiasi motivo questo provvedimento può essere punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

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Violenze familiari

Tutte quelle volte che tornando a casa completamente ubriaco ha inveito alla moglie davanti al figlio, arrivando a minacciarla anche se fortunatamente senza mai passare alle vie di fatto. Situazioni che purtroppo sono sempre più frequenti al giorno d’oggi e in alcuni casi sfociano in terribili tragedie. In questo caso però si è sempre trattato di comportamenti molto aggressivi dal punto di vista verbale, come ha raccontato il figlio oggi maggiorenne al giudice.

Violenze familiari – Abruzzocityrumros.it

Insulti, atteggiamenti potenzialmente violenti, ma senza mai alzare le mani, che hanno comunque portato il gip a chiedere per l’uomo, residente a Pescara, l’allontanamento dalla famiglia e il divieto di avvicinamento alla moglie e alla casa nella quale viveva con il figlio. “Ha una personalità aggressiva, violenta e incurante della libertà personale della vittima, nonché della sua integrità fisica e psichica”, scrisse il giudice nella sentenza che sancì il provvedimento di allontanamento da casa.

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Una motivazione incredibile

A distanza di tempo, l’uomo è tornato davanti al giudice proprio perchè scoperto in flagrante di nuovo nei pressi della moglie, dopo aver violato quindi l’articolo 282 bis del codice penale che gli era stato inflitto. Ma la motivazione è apparsa incredibile agli stessi poliziotti che hanno eseguito il nuovo fermo e al giudice chiamato ora a emettere una nuova sentenza contro l’uomo. Dopo un percorso riabilitativo, che il 59enne aveva intrapreso dopo la sentenza in una comunità di recupero per abuso di sostanze stupefacenti, l’uomo sembra che abbia volutamente violato il divieto tanto da chiamare lui stesso le forze dell’ordine annunciando che si trovava sotto casa della ex, e stava appunto ignorando la misura per tornare in carcere e avere quantomeno un tetto e un pasto, cosa che gli stava risultando molto difficile negli ultimi tempi senza un lavoro fisso e una situazione sempre e comunque disagiata.

Una motivazione incredibile – Abruzzocityrumrois.it

Nonostante in questi due anni di terapia di recupero i rapporti tra marito e moglie si siano piuttosto tranquillizzati, come testimoniato anche dal figlio oramai maggiorenne della coppia, a metà giugno si terrà il nuovo giudizio e quindi la sentenza nei confronti dell’uomo proprio per aver violato il divieto impostogli nei confronti della famiglia.

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