“Nella pianificazione dell’amministrazione sono inseriti in via previsionale lavori che interessano una parte dell’edificio dell’ex tribunale che oggi non è in alcun modo utilizzata e certamente non può essere ancora lasciata in stato d’abbandono”: così il sindaco di Pescara Carlo Masci risponde a Carla Tiboni, presidente della Fondazione Tiboni, che ha reso noto che l’ala est dell’ex Tribunale è stata inserita nel Piano delle alienazioni 2022, piano che andrà in approvazione domani in consiglio comunale.
“Sul progetto che interessa un’ala oggi degradata del Mediamuseum di piazza Alessandrini, la vera novità è rappresentata dalla presenza di alcune proposte dell’Archivio di Stato, che ha bisogno di spazi utili che nell’attuale collocazione ha difficoltà a reperire”, prosegue Masci, “La base normativa di questa operazione di recupero è rappresentata infatti dall’articolo 58 del decreto legislativo 112/2008 riguardante la ricognizione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni e che si sostanzia, tra l’altro, nel cosiddetto Piano delle alienazioni”.
“Alla presidente della Fondazione Edoardo Tiboni, Carla Tiboni, rivolgo l’invito ad accantonare ogni preoccupazione – ha aggiunto il primo cittadino- Quella parte dell’immobile non è in alcun modo coinvolta nel progetto di recupero che riguarda gli spazi del Mediamuseum, che è una struttura culturale che sta a cuore a me e all’amministrazione comunale. Ma certo recuperare l’immobile lasciandone una parte nel degrado non sarebbe un’azione di buona amministrazione. Inserire invece quell’ala dell’edificio nel piano delle alienazioni ci permetterà invece di completare questa visione di futuro dell’ex tribunale, che così ospiterebbe un’altra istituzione di profilo culturale molto importante. Credo quindi che la signora Tiboni debba convincersi dell’inesistenza di iniziative incongruenti ma anzi, in questo caso, si potrebbe creare una possibile sinergia tra enti culturali. Mi sento intanto di confermare che il restauro del Mediamuseum si farà, come si evince dal Piano triennale delle Opere Pubbliche; ma allo stesso tempo non possiamo compromettere le giuste aspettative dell’Archivio di Stato, oltretutto con un ritorno positivo in termini patrimoniali per il Comune”.