Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto allo scoccare dell’ora d’aria. L’agente stava aprendo le celle quando il detenuto lo ha assalito alle spalle, prendendolo per il collo. Riuscito a divincolarsi, il poliziotto è stato nuovamente aggredito dal recluso che voleva rubargli le chiavi e, “probabilmente cercare lo scontro fisico”, denuncia il sindacato Sappe, “ma grazie alla freddezza, l’agente penitenziario, che era a conoscenza dei problemi fisici e psichici del detenuto, è riuscito nuovamente a divincolarsi riportando la calma”
“Prontamente è scattato l’allarme ed è intervenuto il personale a supporto, ma solo la freddezza e l’esperienza dell’assistente in questione ha fatto subito rientrare l’allarme”, aggiunge il sindacato, che conclude: “Ci si auspica che la direzione prenda immediati e seri provvedimenti disciplinari provvedendo altresì a far trasferire il predetto in altra sede per motivi di opportunità nonché deferendo lo stesso all’autorità giudiziaria. Questo episodio ci lascia perplessi, soprattutto dal fatto che l’aggressione è avvenuta in una sezione a regime aperto dove le camere di pernottamento dei detenuti vengono aperte alle ore 08.45 e chiuse alle ore 18.30. Qui i ristretti sono liberi di transitare liberamente ed oziare per tutto il giorno, senza essere impegnati in attività ricreative o di lavoro“.
Il poliziotto ha riportato profondi graffi al collo e traumi al torace, con una prognosi di 20 giorni.