Domenica 12 luglio alle ore 21:00 a Pescara, in Piazza Salotto, il comitato “Restiamo Liberi” manifesterà “in piazza in silenzio, a distanza di due metri l’uno dall’altro, chi leggendo un libro e chi con un bavaglio sulla bocca, a simboleggiare la portata liberticida di questo progetto e la volontà di zittirci”, come spiega una nota.
“In caso di approvazione del testo”, dicono i contrari al ddl Zan, “sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare, ad un uomo che ‘si sente donna’, l’ingresso nello spogliatoio delle donne? Sarà possibile per un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità se sono realtà che gravitano nel mondo cosiddetto Lgbt? Sarà ancora possibile per un sacerdote insegnare la visione cristiana del matrimonio? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alla legge sulle unioni civili? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, NO”.
In contemporanea, a partire dalle 18, gli attivisti e le attiviste del gruppo Amnesty International Pescara-Chieti saranno a piazza Sacro Cuore a Pescara per un “contro-flashmob” che vuole lanciare un messaggio del tutto opposto: “Tutti nasciamo liberi ed uguali, anche di amare”.
“Gli eventi recenti che si sono verificati a Pescara dimostrano infatti che la sicurezza e la dignità delle persone LGBTI sono obiettivi ancora lontani da raggiungere, perciò bisogna agire e prendere posizione”, dichiara Giacomo Labricciosa, responsabile di Amnesty International per l’Abruzzo Molise, “L’iniziativa di domenica vuole perciò contribuire alla diffusione della consapevolezza della parità dei diritti e della libertà di tutte e tutti. Il nostro movimento è nato dall’indignazione fatta azione. Ci auguriamo perciò che anche i cittadini di Pescara vogliano reagire e dimostrare che sono una comunità contraria ad ogni discriminazione e violenza”.