Il sindaco Luciano Di Lorito ha proposto un minuto di silenzio per la scomparsa del 28enne spoltorese, “in segno di rispetto”, dice il primo cittadino, “e vicinanza nei confronti della famiglia colpita da un così profondo dolore”.
Lì lo hanno trovato ieri pomeriggio i cani molecolari dei carabinieri che, seguendo anche il gps del telefono, hanno chiuso una traccia aperta mercoledì pomeriggio con il ritrovamento della macchina di Alessandro, a chilometri di distanza, in via Mazzini, nel pieno centro del capoluogo adriatico.
Il dolore più grande rimane quello della mamma, Laura Lamaletto: la donna, venezuelana, nelle ultime ore ha espresso con post e dirette Facebook tutta la sua disperata speranza di ritrovare il figlio. Ieri, però, si è dovuta arrendere e postare: “Ale non c’è più”. Così, sparsa rapidamente la voce, amici e conoscenti di Alessandro si sono precipitati sull’argine di Vallelunga.
Lacrime e sospetti si sono miscelati, interrogandosi sui tanti misteri di una morte tanto giovane quanto violenta. Chi ha ucciso Alessandro? A San Silvestro ci è arrivato vivo o hanno buttato solo il corpo dopo l’omicidio? Domande che stanno ponendo anche i Carabinieri, interrogando anche chi conosceva più da vicino il giovane. A loro supporto, nell’area transennata per ordine del magistrato, sono arrivato i Ris di Roma, per cercare tracce e prove lasciate di chi ha ucciso. Ancor più cruda la domanda che si pone, stamattina, sempre dalla sua pagina Facebook, Laura Lamaletto: “Ale ti hanno ucciso, Ale con un colpo di pistola… A chi lo ha premuto il grilletto domando: hai una mamma?”
Intanto, oggi il medico legale Cristian D’Ovidio eseguirà l’autopsia, per scoprire se, oltre a quel proiettile, altro potrà dire come e perché è morto Alessandro Neri.