Per il via libera alla deliberazione servirà la maggioranza qualificata, pari a due terzi dei consiglieri. L’atto di proposta è stato approvato, con una sola astensione.
Sul primo aspetto è intervenuto ai lavori Maurizio Di Nicola – dell’ufficio comunale per la Nuova Pescara – che ha illustrato i rischi che deriverebbero dalla mancata convergenza sulla data del 2024 delle tre distinte assemblee civiche.
“Per quanto ci riguarda come Comune di Pescara – ha detto il presidente della Commissione Statuto Claudio Croce – il differimento dell’unificazione al gennaio del 2024 a me sembra determini un periodo sufficiente per giungere a definire lo Statuto del nuovo soggetto istituzionale, ma anche e soprattutto per procedere nella direzione di incardinare l’allineamento di servizi e funzioni delle tre distinte realtà amministrative. Ritengo altresì non meno importante evitare ogni rischio di perdere le risorse messe a disposizione dall’emendamento del maggio scorso, ammontanti a 105 milioni in dieci anni, fondi che concretamente permettono l’avvio di tutte le attività preliminari e funzionali alla fusione delle attività di profilo amministrativo e di servizio dei tre Comuni. Credo sia il momento di determinare scelte precise e di assumersene la responsabilità”.