Pescara. Da più parti, dopo la tragica ondata di maltempo di oggi, viene invocato lo stato di calamità per la città di Pescara e per tanti altri Comuni abruzzesi.
A partire dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che in una nota annuncia: “Ho già dato mandato alle strutture tecniche regionali di attivare tutte le procedure per il riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale nei confronti del Governo”.
Sono stati aperti, infatti, i Coc nelle città di Pescara, Francavilla, Montesilvano, Torrevecchia Teatina e Picciano dove i cittadini si possono rivolgere per segnalare situazioni di criticità, e la Protezione civile regionale ha messo a disposizione dei sindaci la colonna mobile con i mezzi per l’emergenza idraulica.
Anche il presidente della Confcommercio Pescara, Franco Danelli, si appella ai sindaci della provincia di Pescara di attivarsi immediatamente nei confronti della Regione Abruzzo per richiedere lo stato di calamità naturale: “Nei prossimi giorni”, afferma, “saranno concordate con gli enti preposti tutte le possibili azioni per richiedere il risarcimento dei danni subiti. Gli uffici della Confcommercio sono a disposizione per ogni informazione al riguardo.”
A fare la conta dei danni sono, infatti, soprattutto i commercianti pescaresi: impraticabili i negozi, i ristoranti e i bar del centro cittadino, invasi dall’acqua anche fino a mezzo metro. E sotto accusa per loro sono i tombini, non puliti adeguatamente da tempo, quindi la scarsa manutenzione delle strade cittadine. I titolari di quelli che da qualche anno sono i locali della ‘movida’ notturna, intorno a via Cesare Battisti e piazza Muzii, poco distanti da piazza della Rinascita che oggi per un po’ ha avuto le sembianze di un lago, raccontano di aver dovuto chiamare più volte a loro spese ‘Pescara Spurgo’, ditta che interviene su fognature e tombini. Eppure la situazione era ampiamente prevista. Siti e App di previsioni meteorologiche da giorni annunciavano per mercoledì 10 su Pescara temporali violenti, grandinate e fulmini. Tutto puntualmente arrivato. Per questo, dopo due settimana di caldo torrido senza pioggia, secondo i commercianti sarebbe stato necessario pulire i tombini. Per giunta intasati da foglie e oggetti sparsi dal forte vento non sono stati assolutamente in grado di svolgere la loro funzione.
E’ dello stesso parere Simona, del Biba’s Cafè. Il suo bar è all’altra estremità del centro cittadino, su via Gobetti, una zona che per i pescaresi è un po’ la ‘periferia del centro’ e che è attiva soprattutto di giorno. L’esito della scarsa manutenzione lì è stato lo stesso. L’acqua sulla strada, poco distante dal mare e dal portocanale di Pescara, ha raggiunto il mezzo metro, invadendo tutti i negozi. “Niente, finito, tutto distrutto. Manca la manutenzione, i tombini sono intasati e l’acqua non defluisce. Era inevitabile finisse nei nostri locali”. I vigili del fuoco hanno dovuto far fronte a troppi interventi e nel bar di Simona ci si arrangia. Sulla sua pagina Facebook posta un video per mostrare la situazione: il bar allagato, il marciapiede altrettanto. ‘Torneremo presto e meglio di prima’ scrive, ma intanto ammette che potrà ricominciare a lavorare non prima di settembre.