Ad accogliere i valutatori, l’archeologa francese, responsabile dello scavo, Elisa Nicoud, colleghi italiani e un nutrito gruppo di volontari che proprio in questi giorni sono al lavoro per continuare le ricerche. I valutarori, un cinese e uno spagnolo, si soffermeranno ad ammirare anche i muretti a secco e le capanne in pietra che caratterizzano il paesaggio geomorfologico antropico della Majella settentrionale, nonché il Vallone di San Bartolomeo con l’omonimo eremo.
Nel pomeriggio, dopo una sosta panoramica a Decontra di Caramanico sulla Valle dell’Orfento, che ospita anche un geosito di rilievo internazionale, sarà la volta di Bolognano con punti panoramici sul canyon della Valle dell’Orta e della Grotta Scura.
Fra gli accompagnatori, oltre a geologi dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo e del Parco, ci saranno esperti come la Professoressa Etta Patacca Scandone, responsabile scientifico del dossier di candidatura presentato all’Unesco, e il Professor Jo De Waele dell’Università di Bologna che sta eseguendo il monitoraggio scientifico di alcune grotte nell’ambito di un progetto europeo di speleoturismo sostenibile (Adriaticaves) di cui il Parco Nazionale della Majella è leader.