“Credo che chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità politica ed istituzionale, dovrebbe venire in carcere a Pescara a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari”, ha spiegato.
Il presidente Sappe, infatti, cita gli eventi critici accaduti a Pescara nell’anno 2022: “Dati importanti e fondamentali che poco si conoscono e che invece sono fondamentali per capire il duro e difficile lavoro dei poliziotti penitenziari. Nella struttura, si sono infatti verificati numerosi eventi critici: 30 atti di autolesionismo, 3 decessi, 8 tentativi di suicidio sventati in tempo dagli Agenti, 33 colluttazioni e 8 ferimenti”.
“E’ fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Pescara anche per tutte le altre strutture detentive abruzzesi, che sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficiente organiche e talvolta anche organizzative. Ed è stato un grave errore politico sopprimere, a Pescara, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, accorpando tutto a Roma. Pescara deve essere messa in condizione di avere un Distaccamento, come già c’è oggi, con autonomia organizzativa e gestionale da parte di un Dirigente, certamente utili ai servizi di Polizia Penitenziaria ed alla gestione dei detenuti”, ha aggiunto Per Giuseppe Ninu, segretario regionale Sappe.