Hotel Rigopiano, il nuovo studio: “Valanga causata da sciame sismico”

Rigopiano. Sarebbero state le scosse di terremoto a causare la valanga che il 18 gennaio 2017 travolse e distrutte l’Hotel Rigopiano, causando 29 vittime.

Lo afferma uno studio studio scientifico pubblicato sulla rivista Frontiers in Earth Science a firma dei professori dell’Università d’Annunzio Tommaso Piacentini, Monia Calista, Uberto Crescenti, Enrico Miccadei e Nicola Sciarra, riportata oggi dal quotidiano Il Messaggero.

Secondo gli scienziati la slavina, avvenuta mentre tutto il centro Italia era nella morsa della neve e scosso da uno sciame sismico, fu preceduta da tre forti scosse di magnitudo tra 4.3 a 5.1, le quali aprirono frane e fratture lungo il fianco del monte Siella, la vetta che sovrasta il restort di Farindola. A quel punto, gli oltre 3 metri di neve accumulatisi a partire dal 6 gennaio, resi instabili anche da ripetuti sbalzi termici tra i meno 10 e i 20 gradi centigradi, 34 minuti dopo l’ultima scossa si distaccarono causando la tragedia.

Un episodio simile accadde anche ad Assergi, nel versante aquilano del Gran Sasso, solo 3 giorni dopo il sisma del 6 aprile 2009.

“Il terremoto – è la conclusione – causa una iniziale frattura di taglio all’interno di un preesistente strato debole. A causa di questa frattura, le forze agenti nel lastrone che comincia a scivolare si distribuiscono con una nuova configurazione”, sostengono geologi e geografi della d’Annunzio, che definiscono l’evento “raro ma possibile”, basandosi su sofisticati modelli matematici, osservazioni sul posto e precedenti storici che vanno dal Gran Sasso all’Himalaya.

Dichiarazioni che ora potrebbero fornire una via di fuga ai 29 imputati nel processo per la tragedia, dando manforte alla consulenza che alcuni difensori vorrebbero presentare nella prossima udienza del 15 marzo e che rimescolerebbe le carte del piano di previsione valanghe: al centro del dibattimento, infatti, la prevedibilità dell’evento e i soccorsi richiesti dalle vittime fin dalla mattina del 18 gennaio 2017 ma apparentemente ignorati dalle autorità.

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