Chieti. È il giugno del 2019, quando il proprietario di una ditta di Chieti Scalo che commercia in abbigliamento all’ingrosso, riceve la telefonata che aspettavano dal corriere, che di lì a poco avrebbe dovuto ritirare un grosso quantitativo di merce, da recapitare ad un cliente fuori provincia.
L’uomo al telefono, dal chiaro accento napoletano, gli riferisce di essere in arrivo ed i due prendono accordi per caricare il camion che poi dovrà dirigersi verso il negozio del cliente. Arrivano in due con un furgone di colore bianco e si inizia a caricare, ma c’è qualcosa che non va. Quando il mezzo è già pieno, il magazziniere nota che una delle lettere della targa è stata modificata: la G è diventata una C. Quando lo fa notare ai due corrieri, questi risalgono frettolosamente a bordo del mezzo e si dileguano in men che non si dica, con circa 17.000 euro di merce.
Dopo la denuncia dell’amministratore della società i carabinieri della Stazione di Chieti scalo iniziano una minuziosa indagine che li condurrà in provincia di Napoli: il furgone utilizzato risulta essere stato preso a noleggio da un 52enne di Marano di Napoli, che tra l’altro ha lasciato anche un cellulare intestato a un amico compiacente, un tedesco di 69 anni suo vicino di casa. Poi individuano anche l’autore della telefonata alla ditta, un 54enne sempre del napoletano. Vengono poi tracciati nel dettaglio, tramite i tabulati dei due numeri, gli spostamenti esatti dei due telefoni cellulari individuati: i due si trovavano il giorno ed all’ora della truffa proprio a Chieti scalo.
Così i due italiani, assieme al tedesco, quasi come in una vecchia barzelletta, sono stati denunciati in stato di libertà, per truffa in concorso.