E’ scoppiato il caos, ieri, nella farmacia ospedaliera del Santo Spirito di Pescara, dove decine di persone si sono ritrovate nel disagio di non poter ricevere farmaci non reperibili altrove, come riferito con una lettera – che pubblichiamo integralmente – inviataci da un nostro lettore
Questa mattina recandomi presso la farmacia ospedaliera dell’ospedale di Pescara, ho trovato la sorpresa di trovarla chiusa, con un manifesto che indicava che nei giorni 19-20-21 dicembre, la farmacia sarebbe stata chiusa per inventario (nell’allegato la foto del manifesto). Inutile dire che ovviamente i farmaci che vengono ritirati presso la farmacia ospedaliera, non possono essere ritirati in alcun altro posto, per cui è subito formata una folla di persone (al mio arrivo verso mezzogiorno erano poche, ma in pochi minuti si sono moltiplicate), e che i farmaci che solitamente vengono forniti da tale farmacia, sono per la maggior parte necessari a chi soffre di malattie gravi.
L’esasperazione è subito montata ed oltre a discutere con qualsiasi dipendente pubblico capitato nei paraggi, c’è anche chi si è rivolto a polizia e carabinieri, per l’urgenza dei suoi problemi, ricevendo risposte rivoltanti da parte loro (i carabinieri hanno affermato di non avere le chiavi, e la polizia di non avere i farmaci, nonostante a loro venisse semplicemente chiesto di intervenire per ripristinare il normale servizio e non ovviamente di fornire i farmaci). Dopo molte insistenze una dipendente (neanche farmacista) ha distribuito alcuni farmaci (e solo i più urgenti ad alcuni dei presenti, i quali hanno dovuto pure subire il fastidio di tornare una seconda volta per i farmaci rimanenti).
Il sottoscritto non avendo fortunatamente gravi malattie, non aveva urgenze, ma ugualmente ha dovuto assentarsi due ore da lavoro, perchè il settore pubblico pensa che noi siamo a loro disposizione e non il contrario.
Vi prego di dare risalto a questo disservizio, in modo tale che vengano presi provvedimenti nei confronti di chi ha causato questo gravissimo problema a decine di persone. Nei supermercati gli inventari li fanno di notte dopo l’orario di chiusura e non vedo per quale motivo i dipendenti pubblici debbano lavorare diversamente. Chi ha pensato a tale chiusura non può lavorare nella pubblica amministrazione e deve essere mandato a casa.