A Pescara lo sgombero di un immobile pericolante, con ordinanza del sindaco, ha portato alle proteste degli inquilini “irriducibili”. Tra loro, un uomo ai domiciliari.
Era nell’aria già da tempo e negli ultimi giorni, si è arrivati a una conferma a seguito di diverse perizie tecniche: il civico 28 di via dei Marsi a Pescara, presentava dei difetti strutturali che rendevano pericoloso continuare a vivere lì. Per tanto, il sindaco Masci, concordando un’ordinanza con la prefettura, avevano richiesto lo sgombero totale del palazzo, così che si potesse procedere a demolirlo.
Su 24 famiglie presenti nell’immobile, solo 12 hanno accolto in tempo la richiesta dell’ordinanza, abbandonando per tempo l’edificio. Le altre 12 infatti, si sono ridotte all’ultimo momento, cosa che ha innescato la protesta nel momento in cui, a ora di cena, i Carabinieri hanno fatto capolino negli appartamenti delle famiglie “irriducibili”, dicendo che avrebbero dovuto abbandonare in fretta l’edificio.
L’ordinanza di sgombero e le proteste degli inquilini
Una serata movimentata, quello di 12 famiglie residenti al civico 28 di via dei Marsi a Pescara, quando hanno dovuto adempiere all’ordinanza emessa dal Sindaco Masci e approvata dalla Prefettura, riguardante lo sgombero dell’immobile. A eseguire l’ordinanza, sono stati i carabinieri che, a ora di cena, si sono presentati nelle abitazioni degli inquilini, dicendo loro che avrebbero dovuto abbandonare al più presto l’edificio.
L’ordinanza emessa a Masci, arriva a seguito di varie perizie tecniche eseguite sull’edificio. La perizia di gennaio infatti, era stata quella determinante, avendo definito l’edificio “da demolire perché pericolante”, relazione che i vigili del fuoco hanno trasmesso agli uffici comunali. A ribadire la pericolosità della situazione, arrivano le mail scambiate tra il dirigente tecnico comunale Giuliano Rossi e l’amministratore condominiale, Paolo Sola:“Il palazzo va evacuato”.
L’avviso d’evacuazione risale a venerdì 24 novembre. Mentre alcune famiglie hanno accolto immediatamente l’ordinanza, facendosi ospitare momentaneamente da parenti o presso strutture alberghiere, altri non sono stati tanto celeri. Gli “irriducibili” sono stati costretti dai Carabinieri nella serata di giovedì 30 novembre a evacuare l’edificio. Solo a quel punto, si sono levate le proteste degli inquilini.
“Gli anziani del palazzo stanno piangendo per le scale. Le famiglie con i bambini? Masci si vergognasse, poteva aspettare domani almeno” questa la dichiarazione di un inquilino dello stabile. Tuttavia, una rilettura dell’ordinanza, non lascia spazio alla discrezionalità: lo sgombro doveva essere immediato. La richiesta di sgombero è stata inoltrata intorno alle 18 e dava tempo fino alla mezzanotte per lasciare il palazzo. Dieci persone hanno accettato di andare in albergo e da oggi cercheranno una sistemazione alternativa.