Da stamattina, infatti, dopo il doppio rinvio dovuto al maltempo, è partita la consegna delle mascherine gratuite per il contenimento dell’epidemia di Coronavirus.
Il Comune ha stabilito la consegna scaglionata per lettera del cognome del capofamiglia, con il seguente ordine:
La distribuzione delle mascherine viene effettuata in sei diversi quartieri della città: nel piazzale del Pala Dean Martin, nel parco Dean Martin in via Torrente Piomba, in piazza Diaz, in piazza Calabresi, nel piazzale Palaroma, e nel piazzale della chiesa della Beate Vergine del Monte Carmelo.
Per ritirare le mascherine è necessaria la tessera sanitaria del capo famiglia di ciascun nucleo. Ad ogni famiglia vengono consegnate 2 mascherine per componente, di tipo chirurgico, quelle prodotte della Fater e messe a disposizione della protezione civile nazionale.
Già dalla prima mattinata, però, lunghe code, con distanze discutibili fra le persone e senza percorsi obbligatori in sicurezza – si sono formate in tutte le piazze di consegna: chi si è recato sulla piazza del municipio ha trovato fila fino alla stazione, mentre in piazza Dean Martin la situazione era quella mostrata dalla foto.
Diffusa nell’opinione pubblica la domanda: “Non si potevano consegnare le mascherine nelle cassette postali, come fatto in tanti altri comuni d’Italia?”. Timore comune, oltre che ritenuto paradossale, è che infatti si rischi di contagiarsi negli assembramenti per dotarsi degli stessi strumenti che dovrebbero proteggere la popolazione dal virus.
Polemici contro l’amministrazione De Martinis anche i gruppi consiliari Pd e M5S: “Nella mattinata di oggi, con l’impiego dei volontari, sono state distribuite qualche centinaio di mascherina a punto, un numero di dispositivi talmente esiguo, che con le stesse risorse umane, si sarebbero potuti distribuire con un sistema porta a porta. Sarebbe stato molto più semplice, agevole e sicuro e per di più si sarebbero evitate uscite inutili “.