La città di Spoltore, spiega il delegato locale dell’Aned Marco Mandolini “è stata scelta per il numero di abitanti, che la rende un campione attendibile”. I 20 mila abitanti di Spoltore, ma in generale tutte le persone interessate, potranno andare in farmacia da domani (giovedì 14 marzo 2019), Giornata Mondiale del Rene, e partecipare a “Pre…vieni in Farmacia”: fino al 15 di aprile, infatti, nelle farmacie Morico (nel capoluogo) e Sebastiani (Villa Raspa) sarà possibile compilare un questionario che funzionerà come primo tassello di una campagna di informazione e screening che si concluderà a maggio con un convegno dedicato alla presentazione dei risultati.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è organizzata dall’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto Onlus. Per il futuro, l’obiettivo è allargare lo studio a tutta la Regione. Nella Farmacia Morico, l’incontro con i volontari Aned è fissato ogni giovedì, dalle 10 alle 12, e dalle 17 alle 19. Nella Farmacia Sebastiani invece l’appuntamento è il lunedì, agli stessi orari. Nei giorni 17 (a Villa Raspa) e 18 aprile (a Spoltore capoluogo) è in programma l’esame delle urine negli studi messi a disposizione dalle due farmacie.
“Abbiamo pensato di coinvolgere il farmacista” ha spiegato questa mattina all’incontro di presentazione Enrico D’Andrea, dell’unità Nefrologia e Dialisi della Asl di Pescara, “perché più del medico di famiglia almeno una volta l’anno vede tutti i cittadini e di lui ci si fida molto”. La prevenzione, ha sottolineato D’Andrea è “fondamentale in ogni campo della medicina ma in maniera particolare per le malattie croniche che non danno segno di sé: un rene malato non dà dolore e non mette febbre”. Presente il sindaco Luciano Di Lorito, l’assessore alla cultura Roberta Rullo ha portato il saluto dell’amministrazione: “come abbiamo già detto dobbiamo diffondere la cultura, che non è solo quella delle arti, ma anche quella salute e la cultura del volontariato, di chi si mette a disposizione per una causa importante”. Serena Zavetta, una delle volontarie coinvolte nel progetto, ha spiegato le ragioni del suo impegno: “quando ho scoperto di avere bisogno della dialisi mi sono sentita sola, e ho deciso che volevo evitare a quante più persone possibile di vivere la stessa sensazione”.