Il Reddito di Cittadinanza è una misura che ha fatto discutere tanto, sin dalla sua introduzione, soprattutto a causa dei “furbetti” che hanno cercato di trarne ingiusto profitto. E proprio per questo motivo, 17 persone sono indagate dalla Procura di Pescara, tra tabaccai, collaboratori e percettori del Reddito.
Proprio in queste ore, sono in corso le notifiche agli indagati dell’Avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura del capoluogo adriatico, al termine dell’attività d’indagine posta in essere dalle Fiamme Gialle pescaresi. Al centro del mirino un tabaccaio di Montesilvano (PE) che, in cambio provvigioni, monetizzava gli importi caricati sulle card rilasciate ai percettori di reddito di cittadinanza.
Percettori abusivi del Reddito di Cittadinanza, chi sono?
Il metodo, messo in atto da un tabaccaio di Montesilvano, in provincia di Pescara, era semplice: in cambio provvigioni, monetizzava gli importi caricati sulle card rilasciate ai percettori di reddito di cittadinanza. Proprio da questo elemento, le Fiamme Gialle pescaresi hanno iniziato a muoversi, per sgominare la truffa in atto.
Ciò che è emersa, è una rete di contatti che ha portato all’avvio di indagini su 17 persone. Oltre al titolare della tabaccheria sono finiti nei guai due collaboratori di 50 e 45 anni e 14 percettori del reddito di cittadinanza tra i 22 e i 52 anni originari delle province di Pescara, Teramo e Chieti, nonché due stranieri originari del Senegal e della Romania.
Il titolare del tabacchino, secondo quanto scoperto grazie alle indagini della Guardia di Finanza, era diventato per queste persone un vero e proprio “bancomat” umano, da cui poter prelevare denaro contante esibendo la relativa carta e simulando l’acquisto di beni o
servizi di prima necessità.
I percettori del reddito di cittadinanza ricorrevano a questa forma illecita di cash dispenser per aggirare le limitazioni imposte dalla legge all’utilizzo delle card, che ricordiamo poteva essere utilizzata soltanto per l’acquisto di beni di prima necessità come cibo, acqua e alcuni prodotti per l’igiene personale.
L’operazione brillantemente eseguita dalle Fiamme Gialle pescaresi testimonia il quotidiano presidio del territorio assicurato dalle pattuglie dei finanzieri del capoluogo e teso a intercettare i fenomeni illegali che maggiormente incidono sul corretto utilizzo delle preziose risorse pubbliche.
Nei prossimi giorni, gli indagati su cui sono state raccolte tutte le informazioni necessarie a procedere, scopriranno cosa li attende in sede giudiziale.