Pescara. Anche a Pescara, in contemporanea in altre città italiane, sabato mattina i volontari di Greenpeace hanno protestato contro la legge “Sblocca Italia” e le conseguenze sulle politiche petrolifere che avvantaggiano le trivellazioni del mare Adriatico.
Mostrando banner con la scritta “No trivelle, Sì rinnovabili” e cartelli raffiguranti delle piattaforme petrolifere offshore, i volontari hanno organizzato un flashmob per evidenziare il messaggio: “Sblocca Italia equivale a Sblocca Trivelle”.
«Autorizzare nuove trivellazioni offshore in Italia è una mossa senza alcun senso», afferma Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. «Sono le stesse stime del Ministero dello Sviluppo Economico a dirci che le riserve certe di petrolio e gas presenti nei nostri mari equivarrebbero a solo qualche mese di consumi nazionali. Anziché puntare su rinnovabili ed efficienza energetica, Renzi vuole adottare una politica fossile che guarda al passato. Non certo quello che serve per rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e combattere i cambiamenti climatici», conclude Iacoboni.
Dopo il flash mob i volontari hanno inoltre distribuito la “Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili” di Greenpeace, che in pochi mesi ha già raccolto oltre 100 mila adesioni.