Pescara. Scattano immediatamente dopo la riapertura al traffico le proteste di chi è contrario alla revoca della pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele. Politici e comitati cittadini all’opera per sottolineare il proprio dissenso al ritorno delle auto sulla strada riqualificata pochi mesi fa.
L’ordinanza del Comune sarebbe entrata in vigore dalle 9 di questa mattina, ma chi da settimane si batte per opporsi alla riapertura lamenta i primi gesti di inciviltà già dall’alba. Sulla pagina Facebook del comitato cittadino Corso Vittorio si legge: “Corso Vittorio riaperto, ore 06:30: due dementi a circa 80 km/h si superano gareggiando nel tratto riqualificato. Spero che non ci scappi il morto perchè’ ciclisti e pedoni a quelle velocità e in sorpasso in una strada così stretta, non si riescono ad evitare”. Ed è la stessa pagina Facebook a lanciare l’appello pubblico a denunciare fotograficamente ogni “furbetto”, partendo con le prime segnalazioni poco dopo le ore 10:00: ” Ecco cominciato il fenomeno italiano dei furbetti che si fermano solo un minutino con le 4 frecce”, scrive la signora Moira Sansone postando una foto come testimonianza, “È’ già la seconda o terza volta da inizio mattinata”.
Ben più evidente è la protesta attuata dal consigliere regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri e dai consiglieri comunali Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli. che hanno affisso due striscioni all’ultimo piano della sede della Azienda di promozione turismo, all’incrocio tra corso Vittorio e corso Umberto. Su uno striscione campeggia la scritta “Difendi il corso” e sull’altro “Pd = smog e tasse”. “E’ una giornata triste”, hanno detto dopo aver steso i due messaggi. “Agli abitanti di corso Vittorio e ai commercianti va la nostra solidarieta’”, hanno poi aggiunto, “non e’ vero che la riapertura al traffico possa servire a rilanciare il commercio perchè lungo corso Vittorio non e’ possibile fermarsi con l’auto. La proposta del partito e’ sempre stata, hanno ricordato i consiglieri, di riaprire solo ai mezzi pubblici e alla filovia assicurando il passaggio ai soli residenti”. Si e’ deciso invece di riaprire a tutti in direzione sud nord e ai soli bus nell’altro senso di marcia con una decisione scriteriata che “e’ costata alle casse pubbliche 130 mila euro per via dei dispositivi che e’ stato necessario installare per l’apertura alle auto e ai bus. Un brutto giorno – hanno concluso – per tutti quelli che pensano che le citta’ debbano essere vissute non come camere a gas ma come luoghi dove passeggiare e fare shopping. Ora intendiamo verificare cosa intende fare la giunta Alessandrini sulla mobilita’ per poi valutare se puntare sul referendum considerato che per andare al voto serve un anno. E’ anche da capire quale valutazione arrivera’ dai cittadini, che potrebbero non gradire questa scelta”.
Laconico anche il commento del consigliere comunale di Pescara Futuro Carlo Masci, il primo fautore della pedonalizzazione del corso: “Pescara torna indietro di venti anni”, scrive anche lui sul social networ, “La strada sull’area di risulta rimarrà ed il corso verrà riaperto al traffico privato a motore. Soltanto uno sfregio alla precedente amministrazione che costituisce una grande sconfitta per chi crede in una città più a misura d’uomo”.