“Questa sicuramente è una buona notizia. Attualmente il ragazzo è stabile e cosciente”, riferisce il neurochirurgo Donato Zotta responsabile della Neurochirurgia di Pescara, sollevato dalle condizioni del paziente, seppur invita comunque alla prudenza e precisa che “il quadro neurologico complessivo potrà essere chiarito nei prossimi giorni.
Il ragazzo già domenica è stato sottoposto a due interventi d’urgenza per la messa in sicurezza del torace e l’estrazione di due proiettili, mentre martedì sera è stato sottoposto ad intervento di laminectomia per decomprimere il midollo spinale sofferente a seguito del trauma cinetico legato all’ingresso del proiettile.
Poi si è svegliato, grazie alla progressiva riduzione dei farmaci da parte dei medici, iniziando a raccontare quella domenica da incubo.
“Mamma ho creduto di morire, ho avuto tanta paura”: la madre, Melani, come riportato dal quotidiano Il Centro, riporta le prime parole pronunciate dal 23enne in ospedale. Yelfri ricorda tutto e ha raccontato alla mamma quegli instanti tremendi e, ancora prima, di aver conosciuto Federico Pecorale, il 29enne arrestato per tentato omicidio, venerdì. Pecorale sarebbe andato nel locale sotto i portici di piazza Salotto sia venerdì che sabato per mangiare, scambiando amichevolmente qualche chiacchiera con il cuoco dominicano che lo ha descritto come uno che “sembrava tranquillo”.
Domenica, invece, tutt’altra persona: “Ha chiesto vino rosso e arrosticini, ma si è lamentato che erano insipidi e insisteva che li voleva più salati, quindi ha ordinato altri 10 arrosticini”, riporta ancora Il Centro. In quei minuti di attesa, quindi, una sorta di raptus che avrebbe portato Pecorale a lasciare i tavolini all’esterno ed entrare nel locale per lamentarsi dell’attesa: “Mi ha sferrato un pugno, Martina ha cercato di fermarlo, si è messa tra noi per calmare le acque”, prosegue il racconto, parlando della fidanzata e collega di Yelfri. Poi quegli spari, immortalati dalle immagini di videosorveglianza in una scena cruda e terrificante, con il giovane che si ripara e contorce dietro il bancone e Pecorale a premere 5 volte il grilletto a distanza ravvicinatissima.
“Ho avuto paura di morire, mamma. Non volevo morire, questo pensavo mentre l’ambulanza mi portava in ospedale”, chiude il racconto.