La denuncia arriva dai consiglieri comunali di centrosinistra Stefania Catalano, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo (Partito Democratico) e Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli (lista civica Sclocco Sindaco), che affermano: “Nonostante il sindaco avesse mostrato un volto ecumenico annunciando una cabina di regia con le minoranze e con le forze economiche e sociali della città, cabina di regia di cui non c’è la minima traccia, la giunta Masci ha deciso nel chiuso di qualche stanza le candidature ai bandi scaduti il 28 febbraio per la rigenerazione dell’edilizia scolastica nell’ambito del Pnrr”.
“Una scelta all’insegna dell’autarchia che si scontra con l’indirizzo assunto dalla maggior parte delle città italiane”, proseguono dal centrosinistra, “E il risultato è scadente: in assenza di una programmazione, è stato scelto di cementificare le poche aree verdi rimaste solo perché il bando del ministero chiedeva la destinazione urbanistica F3, quando le alternative erano molteplici”.
Il gruppo di opposizione evidenzia che “in base al Testo unico dell’edilizia è possibile derogare se si affrontano progetti di progetti di interesse pubblico per finalità di rigenerazione urbana, di contenimento del consumo del suolo e di recupero sociale e urbano. Bastava dunque una delibera di Consiglio comunale per candidare altre aree, se ci fosse stata la volontà. Sarebbe stato sufficiente anche verificare preventivamente il completamento dell’accatastamento delle scuole di competenza comunale visto che questi bandi erano annunciati da circa un anno, e sarebbero state candidabili scuole come quella del quartiere Gescal, o verificare l’andamento di altri bandi per candidare l’unica scuola di Pescara chiusa e senza prospettive concrete, ovvero quella di via Monte Siella”.
Pd e centrosinistra sottolineano inoltre che “in realtà Pescara ha grande area pubblica perfetta per le scuole, a ridosso della stazione ferroviaria, che aveva proprio la destinazione urbanistica F3: parliamo della ex casa di riposo di Via Arapietra, di cui la giunta Masci e la sua maggioranza di centrodestra si sono affrettate però a cambiare destinazione e avviare la vendita per realizzare palazzine residenziali, quando se ci avessero dato retta avremmo potuto costruire lì un polo scolastico di altissimo livello proprio nel luogo più richiesto per le scuole, e di cui Pescara ha enorme bisogno. Su questa scelta la giunta Masci ha enormi responsabilità politiche. Unica nota positiva, l’accoglimento della proposta di un nuovo asilo nido in via Rubicone, ma sul resto dell’edilizia scolastica il centrodestra continua a navigare a vista, senza la minima strategia, bruciando spazi pubblici e ingolfando gli uffici alla vigilia della scadenza dei bandi sperando nella sorte, mentre altre città stanno giustamente riprogettando le scuole, la loro collocazione, la mobilità in ingresso e in uscita, cogliendo lo spirito del Pnrr”.
Di qui la proposta: “Il centrodestra esca dall’autarchia e coinvolga davvero la città per evitare di commettere altri errori clamorosi. Se pensa di lanciare la cabina di regia quando tutti i bandi del Pnrr saranno scaduti, offende l’intelligenza dei pescaresi. Sulle scuole la partita è iniziata malissimo, d’altronde la giunta Masci condivide l’appartenenza politica con chi ha generato la diaspora del liceo Marconi, e faremo di tutto per una radicale inversione di tendenza, perché gli studenti e le famiglie pescaresi non meritano una gestione così approssimativa del settore che il Pnrr ha ritenuto fra i più rilevanti”.