Il presidente, Giovanna Brandelli, ha invitato ad abbandonare il modello di mantenimento per passare a quello dell’investimento: “Continuare a trovare soluzioni con le risorse finanziarie interne di Aca diventa insostenibile per un’azienda in concordato pertanto si è evidenziata la necessità di finanziamenti terzi”.
Anche nel 2020 Aca ha operato all’interno del binario del concordato pagando le rate previste per 48 milioni di euro e al 30 luglio abbiamo liquidato una ulteriore rata pertanto al 31 luglio 2021 abbiamo coperto il 78% del piano concordatario, in una combinazione di emergenza sanitaria ed emergenza idrica.
La crisi idrica ha ridotto la produttività di Aca: nel 2020 l’impoverimento della sorgente per mancanza delle precipitazioni e la maggiore richiesta per l’emergenza sanitaria ha prodotto un gap di 200 lt/s, ma sono iniziati finalmente i lavori sul Tirino, intervento pensato nel 2020, per aumentare la dotazione dell’acquedotto Giardino, valutando possibili allacci emergenziali.
Nel bilancio 2020 ovviamente ci sono gli effetti della carenza della risorsa idrica: il servizio di soccorso idrico che abbiamo pensato già lo scorso anno e messo in atto, le manutenzioni preventive con il check sulle reti attraverso le ricerca di perdite con gli ultrasuoni.