Esercitazione nelle acque di Pescara: simulato un disastro aereo

Pescara. La Direzione Marittima di Pescara ha coordinato questa mattina una esercitazione complessa di ricerca e soccorso ad aereo incidentato in mare. Alle 11 la torre di controllo dell’aeroporto di Pescara ha fatto scattare l’emergenza attraverso la linea diretta con la sala operativa della Guardia Costiera. La segnalazione ha riguardato un aereo di linea “Boing 717” con a bordo 13 persone, in volo da Bari a Milano, che per problemi di pressurizzazione ha chiesto di cambiare rotta ed atterrare all’aeroporto di Pescara ma non ha effettuato il riporto di posizione come previsto dalle procedure. Scattata, dunque, l’emergenza e l’attivazione della catena di allertamento prevista dal Piano di Emergenza Locale.

La sala operativa della Guardia Costiera nella prima fase ha gestito l’emergenza con le motovedette SAR di Pescara CP828 ed Ortona CP885 oltre che con l’aereo ATR42GC decollato della base del Terzo Nucleo Aereo di Pescara. Successivamente sono state attivate le forze cooperanti in mare, nello specifico: un elicottero dei Vigili del Fuoco di Pescara ed un elicottero dell’Aeronautica Militare decollato da Gioia del Colle, entrambi equipaggiati per il recupero con verricello dei naufraghi, una motovedetta della Polizia di Stato, una motovedetta della Guardia di Finanza ed i sommozzatori dei Vigili del Fuoco con un loro battello.

I mezzi aerei e navali hanno proceduto alle operazioni di ricerca e soccorso in modo congiunto secondo schemi di ricerca e settori designati dall’Autorita’ Coordinatrice – Guardia Costiera – che ha istituito lo Staff di Crisi nella sala operativa della Direzione Marittima di Pescara. Per la gestione dei soccorsi a terra e l’assistenza in ambito portuale sono intervenuti inoltre Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia di Frontiera e Guardia di Finanza oltre al 118, prontamente intervenuto, che ha allestito, con l’ausilio della Croce Rossa e della Misericordia un Posto Medico Avanzato per consentire l’assistenza e le prime cure ai naufraghi sbarcati.

La situazione simulata era drammatica ma per fortuna e’ stata solo un’esercitazione. L’obiettivo e’ stato quello di verificare l’efficienza di tutte le forze cooperanti in una situazione estrema di emergenza. La macchina delle ricerche e dei soccorsi ha visto impegnati gli uomini e le donne, volontari ed operatori professionisti, che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in mare, in situazioni spesso non facili, con dedizione e spirito di sacrifico.

Ad impersonare i naufraghi operatori della Croce Rossa e dell’associazione volontari della Protezione Civile “Insieme nel Blu” che si sono buttati in mare, e sono stati recuperati dalle motovedette. La simulazione ha consentito di mettere in luce problematiche e inconvenienti che purtroppo spesso accadono anche nelle situazioni reali, ma la finalita’ era proprio questa: esercitasi per non farsi trovare impreparati e migliorare sempre di piu’ la macchina operativa dei soccorsi.

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