Pescara,. “Le aziende continuano a chiudere e il Comune di Pescara continua ad alzare la pressione fiscale nella convinzione di ripianare il proprio bilancio in questo modo” . A lanciare l’allarme e’ Ezio Ardizzi, presidente Confcommercio Pescara.
” Eppure – afferma in una nota – dovrebbe essere evidente che tassare i morti non porta alcun introito.Predisporre un bilancio di previsione in cui i maggiori introiti dovrebbero derivare dalla maggiore pressione fiscale su imprese al limite della sopravvivenza, significa avere poche basi di economia in quanto la diminuzione certa del numero di aziende attive comportera’ minori entrate per le casse comunali, pur in presenza di un aumento di imposte e tasse. Stesso discorso per i cittadini che a breve saranno colpiti dalla Tari, dall’inasprimento dell’addizionale comunale Irpef e dalla Tasi, deliberata ad aliquota quasi al massimo. Tutto questo comportera’ un ulteriore salasso di liquidita’ per le famiglie che si riflettera’ in ulteriori tagli dei consumi. Siamo nel pieno dell’allarme sociale, la corda si e’ gia’ rotta e nei mesi di settembre ed ottobre saranno tante le attivita’ che saranno costrette a chiudere i battenti. Uno scenario recessivo mai visto che comportera’ la perdita di altri posti di lavoro e quindi di potere d’acquisto”.
Alla luce di questa situazione, Ardizzi chiede all’amministrazione comunale “una profonda e seria riflessione prima di prendere definitivamente decisioni che potrebbero portare al collasso la nostra collettivita’”.