La sua ira è esplosa perché, informandosi di persona, ha saputo dal Comune che la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi è scaduta per cui ha perso tutti i diritti (qualche tempo fa era al 22esimo posto) e ora “si ricomincia tutto da capo” con la presentazione della domanda.
Fino a cinque giorni fa era ospitato dalla suocera, che gli ha chiesto di “andare via”, mentre la madre, che questa mattina è con lui e cerca di tenerlo calmo, “ha undici persone in casa”. Il 29enne, che è stato arrestato diverse volte, è un elettricista ma non lavora dal 2008. “Non ce la faccio più – sbotta – mi manca solo di impiccarmi”. Non è prima volta che questa famiglia ricorre a proteste del genere. Quando era sindaco Carlo Pace madre e figlio hanno dormito per due mesi in auto sotto al comune.
“Il Comune ha 890 alloggi occupati e non riesce da solo a far fronte alla richiesta, mentre l’Ater ne ha circa una sessantina vuoti, murati perché non c’erano risorse per completarli e renderli adeguati ai servizi necessari all’utenza”. Questo l’intervento dell’assessore alla Politica della casa Adelchi Sulpizio, che “al fine di sbloccare la graduatoria per l’assegnazione e di concerto con gli Uffici comunali ERP”, annuncia che il Comune provvederà “a utilizzare allo scopo i fondi della legge 560 del ’93 destinati alle ristrutturazioni di alloggi. Si tratta di risorse pari quasi a 2 milioni di euro che, oltre a essere più che sufficienti a rendere abitabili gli alloggi ora vuoti, potrebbero essere impiegate per ristrutturare dove serve. A tal fine domani mattina avremo un incontro con l’Ater, fissato appena ci siamo insediati, per capire come agire e stabilire sopralluoghi, in modo da utilizzare le risorse che sono disponibili e assegnare gli appartamenti a ristrutturazioni effettuate. Quanto al caso che abbiamo dovuto affrontare d’urgenza, abbiamo rassicurato il cittadino che non avrebbe perso il punteggio in graduatoria come temeva. Atteso che da gennaio potrà non solo essere riammesso dov’era, da oggi ad allora sarà assistito dai servizi sociali, dopo aver verificato che sussistano le condizioni perché ciò accada. Con la dottoressa Alessandra Di Zio, responsabile ERP, abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili per dare una risposta concreta al bisogno che ci veniva posto. Lo faremo cercando di portare una politica della casa attiva e aderente alla realtà, Pescara ne ha un gran bisogno, come ha bisogno di scelte operative che facciano fronte alle emergenze che ci sono: sono 280 i cittadini in attesa nella graduatoria provvisoria, che si sommano ai circa 700 di quella vigente e ai 450 del bando integrativo. A tante aspettative è necessario dare risposte nel pieno rispetto di normative e regole”.