L’allarme è scattato stamane quando i residenti di via Rigopiano sono stati svegliati dal rumore delle ruspe che avevano già demolito una porzione dello storico immobile di inizio ‘900. Non hanno fatto in tempo a intervenire le pattuglie del Nucleo Giudiziario della polizia municipale: quando sono arrivati sul posto per bloccare i lavori, metà della Filanda Giammaria era stata già buttata giù.
Sul posto anche il Responsabile del Servizio antiabusi il quale ha verificato l’assenza delle autorizzazioni necessarie e lo stop alle opere in atto: “Si tratta di un atto arbitrario inqualificabile”, spiega il sindaco Mascia, “oggi l’intera Filanda è infatti sottoposta a vincolo di tutela architettonica e ambientale, in altre parole nulla può più essere modificato, alterato e demolito. E’ vero che su quella parte di immobile c’era una precedente ordinanza con la quale si chiedeva la messa in sicurezza delle sole parti pericolanti, previa relazione e perizia tecnica, da parte di un tecnico asseverato, e previa richiesta di autorizzazione agli Uffici comunali. Di fatto oggi c’è solo una perizia, ma in Comune non è mai stata inoltrata o depositata una richiesta di rilascio di autorizzazione per qualsivoglia intervento, né c’è una eventuale comunicazione di inizio lavori. Non c’è nulla, mentre qualunque opera si volesse realizzare comunque andava subordinata al rilascio della relativa autorizzazione”.
Subito sottoscritta l’ordinanza di sospensione immediata dei lavori in atto, non autorizzati, e di messa in sicurezza dell’area. “Entro i prossimi 45 giorni, come previsto dalla norma, adotteremo tutti gli atti, anche giudiziari, per tutelare l’immobile e anche la città da un’azione di estrema gravità”, aggiunge Mascia, “un’azione che pensavamo di aver scongiurato con l’approvazione della delibera di Consiglio comunale con la quale abbiamo finalmente vincolato tutti gli immobili di valore storico della nostra città. E invece oggi ci ritroviamo a vivere lo stesso dramma dell’ex Centrale del Latte di via del Circuito, avvenuto prima dell’approvazione della delibera. Ora approfondiremo con gli Uffici la vicenda, cercando anche di capire come si possa intervenire per evitare la perdita di un immobile storico di tale rilevanza”.