Bussi. Rito abbreviato puro per il processo sulla discarica dei veleni: i 19 imputati davanto all’Assise a fine marzo.
La Corte d’Assise di Chieti ha stabilito che il processo ai 19 imputati per le cosiddette discariche dei veleni di Bussi (Pescara) si terrà con il rito abbreviato puro. Una parte degli imputati aveva richiesto il rito abbreviato condizionato alla effettuazione di una perizia tossicologica che stabilisse la pericolosità dell’acqua per la salute umana e, in subordine, quello incondizionato. Prima udienza il prossimo 28 marzo con l’interrogatorio degli imputati.
Il rito abbreviato però non sarà condizionato all’effettuazione di una perizia tossicologica. Successivamente, il 4 e l’11 aprile, si aprirà la discussione con la requisitoria dei pm. Il 2 maggio sarà la volta della difesa. Il 27 giugno, invece, è l’ultimo giorno fissato per la discussione. La sentenza, pertanto, è prevista intorno alla metà del mese di luglio 2014.
“Il processo Bussi ha subito oggi una importante e definitiva accelerazione. La Corte di Assise di Chieti, presieduta dal dott. Geremia Spiniello, ha infatti ammesso tutti gli imputati al rito abbreviato cosiddetto secco. Non è stata disposta la richiesta perizia tossicologica con provvedimento motivato che richiama i chiari e molteplici accertamenti tecnici già presenti negli atti; questo vuol dire che tutti gli imputati verranno giudicati sulla base dell’ampia mole documentale sin qui accumulata nei settanta faldoni che compongono il fascicolo dei P.M. dott.ssa Mantini e dott. Bellelli. Prossime udienze il 28 marzo e, a seguire, per ogni venerdì feriale successivo sino alla sentenza”. Questo il commento del Presidente del Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio. “Da oggi”, prosegue, “abbiamo la certezza che non vi sarà alcuna prescrizione e che i gravi fatti di cui all’imputazione saranno oggetto di una serena affermazione di giustizia per il nostro territorio”.
“Tempi rapidi e modi certi per la definizione del più importante processo in materia ambientale oggi pendente in Italia – commenta l’avv. Tommaso Navarra del Wwf Italia – . Sono state superate tutte le eccezioni sul materiale probatorio utilizzabile ai fini della decisione, non è stata ammessa una ennesima perizia tossicologica che avrebbe paralizzato il processo per mesi se non per anni rendendo possibile il pericolo di una prescrizione; la sentenza interverrà allo stato degli atti beneficiando dell’enorme quantità di dati tecnici e documentali raccolti con professionalità dalla Polizia Giudiziaria e con l’ausilio non secondario del Wwf”.