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Pescara, rivoluzione edilizia: stop alle autorizzazioni-freno

Pescara. Rivoluzione nel campo della burocrazia edilizia: pescaresi che vogliono costruire un’immobile non dovranno più aspettare le autorizzazioni. Il Comune controllerà mensilmente a campione contro l’abusivismo.

 

Rivoluzione a Pescara, quanto a snellimento della burocrazia e lotta all’abusivismo edilizio. Il Comune adotta la nuova disciplina per il settore delle costruzioni civili: niente più lungaggini per il rilascio di una Segnalazione certificata di inizio attività o di un permesso per una semplice ristrutturazione: d’ora in avanti il cittadino potrà presentare la propria istanza e cominciare subito il proprio intervento, senza dover più attendere i 30 giorni per consentire agli uffici di effettuare i controlli della pratica, attesa che puntualmente si traduceva in un appesantimento della macchina amministrativa e in un rallentamento delle pratiche più complesse dei permessi a costruire.
Sarà il Comune d’ora in avanti a garantire, successivamente all’inizio delle opere, i controlli a campione estraendo a sorteggio, una volta al mese a partire dal prossimo 10 febbraio, il 30 per cento delle pratiche aperte, e dal 2015 in poi il 20 per cento delle istanze.
“Dal 2010 in poi – ha spiegato stamani l’assessore Antonelli durante la conferenza di presentazione del regolamento – si sono succeduti provvedimenti legislativi tesi a semplificare alcuni aspetti amministrativi del settore edilizio, ma in realtà i provvedimenti sono andati a cozzare contro le attività ordinarie dei Comuni e gli effetti prodotti non sono stati quelli della semplificazione e della riduzione dei tempi. Ma i permessi a costruire e le valutazioni della Dia hanno creato un collo di bottiglia quando gli uffici erano aggrediti da un numero enorme di pratiche su cui si doveva procedere, ovvero”. Le due procedure, infatti, assorbono la quota di maggior rilevanza dell’attività edilizia, dunque le pratiche appesantivano gli uffici che non riescono a essere tempestivi con imprese e professionisti.
La legge dispone, ad esempio, che i permessi a costruire vanno rilasciati entro 150 giorni, ma i tempi attuali, la necessità di garantire massima celerità a favore dell’occupazione, rendono inadeguati anche i 150 giorni. Per quanto riguarda la trasparenza, “il Comune effettuare i controlli attraverso un sorteggio pubblico senza guardare in faccia a nessuno”, assicura Antonelli, “e garantendo durezza con i furbi, ma facilitando la vita a imprese e professionisti.