Un centinaio fra agenti di polizia di Stato, Penitenziaria, Forestale e vigili del fuoco hanno manifestato, questa mattina davanti alla prefettura di Pescara contro la legge di Stabilità, in contemporanea con altre piazze italiane e con la manifestazione nazionale in corso a Palazzo Chigi “per la difesa”, recita una nota congiunta di una ventina di sindacati di categoria, “della dignità professionale e della specificità funzionale degli operatori del settore e per la difesa del diritto dei cittadini ad avere una sicurezza ed un soccorso pubblico efficiente e qualificato, all’altezza di un Paese civile”.
“Chiediamo”, ha detto in piazza Italia Orazio Colantuono del Siulp Polizia di Stato,”che sulla sicurezza il Governo, anziché pensare a risparmiare, adotti misure idonee a non penalizzare ulteriormente gli operatori delle forze dell’ordine che quotidianamente lavorano e rischiano la vita. Oggi”, ha aggiunto, “avvisiamo i cittadini per dire che il sistema sicurezza è prossimo al collasso, con pesanti ricadute sul mantenimento dei livelli minimi di erogazione dei servizi”.
Un settore, quello della pubblica sicurezza, che da tempo denuncia ristrettezze di risorse: “Gli operatori”, spiega ancora la nota sindacale, “vivono in condizioni di crescente disagio e di paralisi funzionale per la mancanza di risorse, sono costretti quotidianamente nei posti di lavoro e negli Uffici ad attuare in diverse modalità e forme una vera e propria questua verso terzi o anticipando le risorse economiche per sostenere le spese necessarie per reperire materiale e strumenti che gli consentano di lavorare o per effettuare le missioni”.
Sotto accusa, dunque, i nuovi tagli in programma, definiti “irresponsabili scelte che il Governo si appresta a far approvare con il disegno di Legge di Stabilità in discussione in Parlamento” e che richiedono “un tempestivo ed immediato intervento parlamentare di modifica”.