Pescara. Rintracciati dopo due mesi gli autori dei raggiri ai danni di due anziani: erano due rom a fingersi tecnici del gas. Quattro gli “specialisti” arrestati negli ultimi giorni.
Se finora è rimasto largamente impunito, il raggiro agli anziani è diventato uno degli obiettivi di punta della polizia pescarese, che nelle ultime settimane hanno arrestato ben 4 “specialisti” nel fingersi consulenti delle compagnie elettriche, messi comunali o tecnici per il contatore del gas al solo scopo di introdursi in casa del vecchietto malcapitato di turno e trafugare denaro e gioielli. Più liscia riescono a passarla le donne, spesso in azione camuffate da parrucche o grandi occhiali da sole che le rendono difficilmente riconoscibili. Identificati e arrestati, invece, quattro uomini, dopo i colpi effettuati nei mesi scorsi. Ad accomunare Guerino Spinelli e Simone Sola, arrestati il 25 ottobre, a Rocco Bevilacqua e Fabio Spinelli, in manetta dall’alba di stamani, il precedente coinvolgimento nell’operazione Gitano, con la quale la polizia ha sgominato l’organizzazione criminale che ricettava in alcune gioiellerie proprio i preziosi razziati nelle case derubate.
Entrambi appartenenti a famiglie rom ben note alle forze dell’ordine, al 43enne Bevilacqua e al 37enne Spinelli il Gip Luca De Ninis ha emesso, su richiesta del pm Di Serio, le ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di tentato furto pluriaggravato. Per la squadra mobile guidata da Pierfrancesco Muriana, i due erano insieme il 9 settembre, con un terzo complice, quando si sono introdotti nell’abitazione di una vecchia in via Roma, spacciandosi per addetti alla lettura del contatore del gas e riuscendo a sottrarre alla vittima 200 euro in contanti, una carta bancomat e i libretto della pensione. Senza l’appoggio di Spinelli, bensì con un altro compare, Bevilacqua avrebbe ripetuto la scena il 30 settembre in via Chieti, ma a salvare l’ottantenne dal raggiro sono intervenuti fortuitamente i figli, che hanno messo in fuga i malfattori.
Le testimonianze degli anziani e dei testimoni, insieme all’analisi delle immagini di alcune telecamere di sorveglianza, incrociate con i dati raccolti nell’operazione Gitano, hanno permesso alla polizia di arrivare ai due “specialisti” arrestati oggi.