Pescara. Il territorio cittadino cementificato per il 50%. Il report dell’Ispra piazza il capoluogo adriatico sul podio, dopo Napoli e Milano e al pari di Torino. Gli ambientalisti attaccano i piani comunali e minacciano nuovi “record” legati al Decreto Sviluppo.
Ironizzano, esultano polemicamente per il podio conquistato. I rappresentanti dell’Ecoistituto Abruzzo, pool di associazioni cittadine ecologiste, scherzano amaramente sui dati pubblicati dall’Ispra pochi giorni fa nel Rapporto sulla qualità ambientale urbana italiana, che piazza Pescara al terzo posto in quanto a cementificazione del territorio. La città dannunziana, con il 50% del proprio territorio edificato, si piazza al terzo posto, pari merito con Torino, seconda solo al 60% ex equo di Milano e Napoli. “Non dubitavamo”, polemizzano le associazioni, “della possibilità che Pescara raggiungesse tali vette nazionali, data la pervicace determinazione con cui i nostri amministratori inseguono tali risultati”. Il riferimento critico è indirizzato all’amministrazione comunale e alle scelte passate e future in quanto a urbanistica ed edilizia. “Non dubitiamo”, incalzano quelli dell’Ecoistituto, “neanche che saremmo in grado di conquistare nuovi traguardi e nuovi primati: c’è ancora chi chiede, con determinazione e connessioni potenti, interne ed esterne alla Giunta Mascia, di utilizzare anche le aree agricole del piano regolatore generale per farvi sorgere una Casa dello Studente dalle enormi dimensioni volumetriche, e chi, non ancora contento, intende portare il cemento per un tunnel nel cuore della Riserva dannunziana, per la quale non si è mai riusciti a trovare il tempo di approvare il Piano di gestione naturalistico”.
La “minaccia” più grande al verde pescarese, però, assumerebbe il nome di Decreto Sviluppo, con le premialità volumetriche ancora da stabilire: “Se sommiamo le potenzialità delle ipotesi costruttive da applicazione Decreto Sviluppo, in discussione al Consiglio comunale e le ulteriori realizzazioni ancora consentite in prg, la conclusione è una sola”, chiudono le associazioni, “in cementificazione andiamo alla grande!”.