Pescara. Partita la protesta a oltranza, dopo gli scontri in aeroporto e gli incontri istituzionali: i tassisti pescaresi iniziano il sit-in davanti alle porte della Regione Abruzzo.
La bagarre per il servizio in aeroporto, legata al decreto 58 firmato dal governatore Chiodi, si può intendere come la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così, da questa mattina, dopo più di una settimana di agitazione, i 38 tassisti pescaresi iscritti alla cooperativa Cotape hanno avviato un sit-in “a oltranza” in viale Bovio, davanti alle porte della sede della Regione Abruzzo.
Il decreto 58 è l’obiettivo preso di mira dagli striscioni polemici affissi sulle “auto bianche”: la norma che ha permesso anche agli operatori non operanti nei comuni sui quali ricade l’aeroporto, quindi ai teatini, di accedere sul piazzale dello scalo per procacciare clienti o aspettare le chiamate giungenti da Pescara alla postazione Radio Taxi a bordo pista. Legge nazionale voleva, invece, che questi potessero arrivare all’aeroporto solo se contattati direttamente da un passeggero appena atterrato.
Ma i tassisti del Cotape, pronti a presidiare in sit-in la Regione per ottenere il ritorno all’uso del vecchio regolamento Enac e a far estendere la sommossa polemica ad altri aeroporti, si scagliano anche contro la vecchia vicenda del consorzio Radio Taxi Cometa: attività autorizzata nel 2009, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, che doveva limitarsi a pochi mesi d’esercizio. E invece, come recitano gli slogan pubblicitari, ancora oggi il Cometa lavora nell’aera metropolitana di Pescara, Chieti e Montesilvano. “Ci sono manifesti affissi ovunque”, lamentano gli iscritti al Cotape, sigla aderente all’Uritaxi (Unione di rappresentanza italiana dei tassisti). “Il nostro sit-in andrà avanti fino a quando la Regione non cambierà il provvedimento che autorizza anche altri operatori a lavorare negli spazi aeroportuali, dove peraltro l’arrivo di turisti è scarso”, spiega Michele Giovannetti, rappresentante dei tassisti nella Commissione taxi di Pescara. “Il caso creato a Pescara”, conclude il rappresentante, “rischia di estendersi in altri territori, replicando polemiche e contestazioni”.
APPOSTAMENTO PER MORRA ANCHE DI NOTTE
Protesta avanti anche di notte: l’intenzione dei tassisti Cotape è quella, ostinata, di incontrare il presidente Chiodi o l’assesore regionale ai Trasporti Morra. Stamattina, sospendendo brevemente il sit-in in viale Bovio, i manifestanti si sono recati in piazza Unione, per bussare alle porte del Consiglio Regionale. Rintuzzati, sono tornati alla base e li rimarranno anche nottetempo, sicuri di “pizzicare” prima o poi Morra e chiedere la revoca del decreto 58. “Siamo sicuri”, dicono i tassisti presenti al picchetto, “di poter contare sul sostegno del sindacato nazionale che sarebbe pronto sia a presentare un ricorso sia a manifestare al nostro fianco”.
FEBBO: PROTESTA FA MALE AL TURISMO
Inutili, ma soprattutto dannose, le polemiche legate alla protesta dei taxi. Così le definisce l’assessore regionale Mauro Febbo che, seppur senza diretta competenza, sbotta: “Queste vicende fanno male all’immagine della nostra regione”. L’assessore prende le difese di quanto firmato da Chiodi: “Il decreto ha semplicemente applicato una legge nazionale, la 422 del 1997, e la successiva ordinanza dell’Enac a cui tutti i Comuni devono fare riferimento, quindi non è altro che un atto dovuto e nulla serve a cercare di dare larghe interpretazioni”. “Cronache, come quella di turisti inglesi malamente contesi fra colleghi tassisti”, insiste Febbo, “sono una pubblicità negativa e che mina tutto il lavoro che questo Governo regionale sta portando avanti anche per la mobilità ed il turismo. Auspico quindi”, conclude, “che si comprenda che ciò che è scritto sul Decreto Presidenziale è l’unica strada possibile, riconoscendo diritti dovuti a tutti i tassisti e che nessuna strumentalizzazione politica puo’ stravolgere o fomentare inutilmente gli animi”