Una tipica famiglia impegnata a fare shopping: apparentemente, una coppia con un cugino e perfino una bambina di 12 anni al seguito. Atteggiamenti normalissimi, così come gli abiti: niente gonne lunghe, orecchini con ampi pendenti o monili d’oro in bella vista, tutto studiato ad arte per nascondere l’etnia rom. C’era anche una sudamericana nel quartetto che, proveniente da Torre de’Passeri, ha razziato negli ultimi mesi decine di boutique tra Chieti Scalo e il centro di Pescara. La parentela, almeno quella, era originale: Anna e Stefania Di Rocco, 33 e 21 anni, sono zia e nipote. Arcangelo Di Rocco è il cugino 26enne di Anna, accompagnato sul campo dalla moglie coetanea Lorena Vandale Rodriguez, argentina legata alla famiglia rom stanziale.
La loro tattica, ricostruita dalla squadra mobile di Pescara, guidata da Pierfrancesco Muriana, era quella di entrare nei negozi fingendo di essere interessati all’acquisto di varia merce. Distratti i commessi, traditi nella fiducia anche dalla presenza della piccola, alcuni si staccavano dal gruppo e sottraevano dal retro dei banconi le borse e i portafogli appartenenti al personale dei punti vendita. “La stessa ragazzina”, ha spiegato stamani in conferenza stampa Muriana, “veniva avviata all’illecito, oltre a servire da copertura: un’aggravante oltre che una triste caratteristica della banda”.
Fregati dall’avidità, però, il passo falso che ha portato alla loro identificazione è stato commesso qualche mese fa in un negozio di giocattoli di Chieti Scalo. Non si sono accontentati, infatti, dei 1400 euro in contanti trovati nel portafogli della titolare ma hanno voluto approfittare anche della carta di credito ritrovata nel portafogli. Prima che la proprietaria potesse accorgersi del furto e far bloccare il conto dalla banca, i quattro si sono dati allo shopping, stavolta per davvero, acquistando scarpe, vestiti e profumi, tutti rigorosamente griffati, in 9 boutique del capoluogo adriatico. Si sono dovuti fermare al decimo acquisto, quando una commerciante ha chiesto loro il documento d’identità per verificare la legittima proprietà della carta: il quartetto si è dileguato in gran fretta, ma è stata inoltrata la denuncia alla polizia ugualmente. La Mobile ha ripercorso i movimenti bancari, risalendo ai negozi frequentati e alle immagini delle telecamere di sorveglianza. I frame estrapolati hanno permesso il riconoscimento fotografico da parte di molti dei commercianti derubati: i precedenti penali del gruppetto criminale ha fatto il resto. Individuati e identificati, i quattro sono stati ristretti ai domiciliari stamani per furto, ricettazione e indebito utilizzo di titolo di credito. La cattura è stata ordinata dal Gip del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, su richiesta del pm titolare dell’indagine Giuseppe Bellelli.