Montesilvano. Arrestato a Montebello di Bertona uno degli sfruttatori delle donne in disgrazia che si prostituivano negli appartamenti di corso Umberto: è un fruttivendolo di 58anni.
Dai mercati della frutta alle case d’appuntamento: labile il confine degli affari di un fruttivendolo 58enne, ritenuto dai carabinieri uno dei gestori delle case d’appuntamento che a dicembre 2012 sono state scoperte nei centralissimi palazzi di corso Umberto a Montesilvano.
Sarebbe Umberto Colantoni, venditore ambulante residente a Montebello Di Bertona, uno degli sfruttatori delle tante donne che si vendevano a causa della crisi economica: al posto delle più “consuete” straniere, nei casini montesilvanesi i militari della cittadina adriatica trovarono, infatti, varie italiane in difficoltà economica, disoccupate o lavoratrici precarie che si erano date alla prostituzione per pagare i conti. Tra queste anche una casalinga e un’estetista in disgrazia.
Secondo il pm titolare dell’inchiesta, Giuseppe Bellelli della procura di Pescara, Colantoni, che si faceva chiamare Marco, era abitualmente dedito a reclutare le ragazze, favorire e sfruttare la prostituzione provvedendo alla ricerca del luogo di esercizio e della clientela con modalità che “non appaiono affatto occasionali”, scrive il magistrato, “bensì collaudate in forma organizzata e professionale e come tali sintomatiche di intensissima inclinazione a delinquere”. Stando alle indagini dei carabinieri, guidati dal capitano Enzo Marinelli, incentrate anche su altri 3 indagati, Colantoni nonostante il sequestro dell’appartamento di Corso Umberto a Montesilvano ha continuato la sua attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in altri tre appartamenti a Montesilvano e in una casa isolata tra le campagne di Congiunti, frazione di Cappelle sul Tavo. Il fruttivendolo è stato ristretto oggi agli arresti domiciliari, su ordinanza emessa dal dal gip di Pescara Maria Michela Di Fine.