Il gip del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha archiviato la vicenda di Roberto Straccia, il 24enne originario di Moresco (Fermo), scomparso dal capoluogo adriatico, dove studiava, il 14 dicembre 2011, dopo essere uscito di casa per fare una corsa, e trovato morto il 7 gennaio sugli scogli del porto Bari.
Fermamente ostinati a non credere all’ipotesi del suicidio, i familiari e i conoscenti di Roberto Straccia avevano organizzato una fiaccolata, nel primo anniversario della scomparsa del ragazzo, per chiedere la riapertura delle indagini sulla morte, tendenzialmente ipotizzando l’omicidio dello studente universitario, avanzando anche richiesta al Pm Giuseppe Bellelli che aveva proposto l’archiviazione. A marzo scorso, quando furono unificate le inchieste di Bari e Pescara, si riaccesero le loro speranze, quando ottennero dal tribunale pescarese una riserva sull’opposizione all’archiviazione. Riserva espressa dal Gip Gianluca Sarandrea, che però oggi ha respinto definitivamente l’opposizione e decretando l’archiviazione del caso. Nella sua motivazione, contenuta in circa dieci pagine, non si è espresso chiaramente sulla origine della morte di Roberto Straccia ha, pero’, escluso la matrice violenta. Il giudice inoltre non ha escluso una caduta accidentale. Nella sua decisione ha analizzato e spiegato punto per punto tutte le argomentazioni dell’opposizione alla richiesta di archiviazione e quelle contenute nella consulenza predisposta dalla procura di Bari arrivando alla conclusione di dover archiviare il caso.