Pescara. Acqua stagnante tra le bancarelle e automobili senza permesso che le attraversano. La Asl e il difensore civico bocciano il mercato della strada parco spostato su via Cadorna, ma il Comune non reagisce.
Due “richiami” ufficiali, entrambi senza conseguenze, nonostante siano passati uno e due mesi da quando sono stati emanati. Due richieste di intervento, inevase, in merito ad un concreto rischio sanitario che incombe sulle bancarelle del mercato rionale di via Cadorna, spostato lì da ottobre scorso dopo l’inizio dei lavori per la filovia sulla Strada Parco.
A firmare le missive indirizzate al sindaco Albore Mascia sono la dottoressa Carla Granchelli, direttrice dell’ufficio igiene della Asl, e l’ufficio del difensore civico comunale Giovanni Stramenga. Il problema? Acqua stagnante che non defluisce nei tombini (assenti) e che rimane intrappolata tra gli avvallamenti dell’asfalto di via Settembrini e le automobili che circolano per le strade del mercato. Il risultato: acqua sporca da terra e gas di scarico che circondano le bancarelle di pesce, frutta e verdura.
“Pericolo igienico sanitario”, decreta la Asl, mentre il difensore civico sottoscrive questo ed evidenzia un secondo problema: “Dai vigili urbani”, scrive al sindaco, “non vengono rilasciati i pass di autorizzazione al transito veicolare in favore dei titolari di passi carrabili, ma a costoro viene di volta in volta verbalmente consentito il passaggio. Criticità che riprende quanto sostenuto da una petizione sottoscritta da centinaia di residenti: “La chiusura al traffico delle vie implica un congestionamento del traffico e un aumento del relativo inquinamento delle vie limitrofe”.
La soluzione suggerita, dunque, è quella dello spostamento del mercato da via Cadorna e via Settembrini, ma dopo due mesi dalla ricezione delle indicazioni “il Comune”, ironizza il consigliere Pd Blasioli, “non da seguito alla richiesta della Asl di delocalizzare e fa orecchie da mercante”.