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Bussi, la discarica inquina ancora: decine i contaminanti tossici e cancerogeni. Wwf: ‘Diossina nei terreni’

Bussi sul Tirino. Decine di sostanze tossiche e cancerogene in quantità migliaia di volte oltre i limiti di legge, persino la diossina nella falda acquifera sotto la megadiscarica. A dirlo sono le analisi fatte eseguire dalla Solvay, il Wwf: “Disastro ambientale”.

La cosiddetta discarica più grande d’Europa, il sito inquinato di Bussi sul Tirino continua a far avanzare la sua onda inquinante. Imponente l’estensione venefica, scoperta nel 2007 dal corpo forestale dello Stato a due passi dal fiume Pescara, dove per anni sono stati interrati rifiuti industriali in quantità spropositate: l’Ispra, per conto dell’Avvocatura dello Stato, ha stimato un danno ambientale di 8,5 miliardi di euro e una contaminazione di circa 2 milioni di metri cubi di terreni, oltre a quella relativa all’acqua di falda. Una scoperta che, lo scorso 18 aprile, è sfociata nel rinvio a giudizio in Corte di Assise, per reati gravissimi come avvelenamento delle acque e disastro ambientale di 19 persone riconducibili alla precedente proprietaria del sito, la Montedison.

In quell’inchiesta è parte civile l’attuale azienda proprietaria dei terreni, la Solvay, che ha recentemente fatto svolgere vari monitoraggi ambientali alla società Environ poiché obbligata, come non responsabile, a realizzare una caratterizzazione e a messa  in sicurezza d’emergenza, affinché i materiali contaminanti

non fuoriescano dal sito. Il Wwf è riuscito a mettere le mani su questi atti documentali e dopo un laborioso lavoro è oggi in grado di diffondere i dati più recenti relativi ad una parte consistente del Sito Nazionale per le Bonifiche di Bussi, una delle 37 aree più inquinate d’Italia secondo il Ministero dell’Ambiente.

Esami, validati dall’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Arta) , riferito ad alcuni pozzi  posti a valle dell’area industriale nella Valle del Pescara alla confluenza tra il fiume Tirino e il Pescara.

Impressionante il livello di inquinamento rilevato, tale da far parlare l’associazione ambientalista di “Disastro ambientale”: sarebbero decine le sostanze tossiche e cangerogene rilevate a livelli che superano migliaia di volte i limiti di legge. Presente anche la tanto temuta diossina.

LA CONTAMINAZIONE AREA PER AREA

La situazione nell’area industriale a monte delle barriere idrauliche nel 2012

Il quadro di contaminazione riscontrato nell’area industriale è sconfortante anche a ridosso delle barriere idrauliche poste al limite dello stabilimento Solvay, dove l’acqua viene pompata in superficie da alcuni pozzi allineati e trattata con filtri a carbone attivo per estrarre i contaminanti. Su 43 parametri presi in considerazione (singole sostanze o gruppi di sostanze, tutte tossiche e/o cancerogene) per 35 sono stati

riscontrati superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (o dei limiti indicati dall’Istituto

Superiore di Sanità) per la falda superficiale e 23 per la falda profonda. La stragrande maggioranza dei

piezometri della rete di monitoraggio posta all’interno dell’area industriale evidenzia superamenti dei limiti.

Alcune sostanze mostrano superamenti di enorme entità: il cloroformio 453.333 volte i limiti nella falda

superficiale e 46.607 volte nella falda profonda; il tricloroetilene 193.333 volte nella falda superficiale e 156

nella profonda; il mercurio 2.100 volte nella falda superficiale; il diclorometano 1.073.333 volte in falda

superficiale e 3.267 volte nella falda profonda; il tetracloruro di carbonio 666.667 volte nella falda superficiale e 3733 volte nella falda profonda.

Falda superficiale 

Falda profonda

Parametro

Limiti C.S.C. (D.lgs 152/2006 o limiti ISS) in microgrammi/litro 

Valore massimo rilevato

nel 2012 in microgr./

litro

Superamenti

Valore massimo rilevato nel

2012

in

microgr./

litro

Superamenti

Arsenico

10 

325

32

17,1

1,7 volte

Cromo totale

50 

378

7

 

Mercurio

1 

2100

2100

1,36

1,4 volte

Nichel

20 

248

12

 

Piombo

10 

610

61

38,1

4 volte

Boro

1000 

14900

15

6500

6,5 volte

Benzene

1 

510

510

3,8

4 volte

Benzo

(a)antracene

0,1 

3,22

32

 

Benzo

(a)pirene

0,01 

2,081

208

0,02

2 volte

Benzo

(b)fluorantene

0,1 

1394

13940

 

Benzo

(k)fluorantene

0,05 

0,171

3

 

Benzo

(g,h,i)perilene

0,01 

0,587

59

0,0149

1,5 volte

Dibenzo

(a,h)antracene

0,01 

0,179

18

 

Indeno

(1,2,3-cd)pirene

0,1 

0,54

5

 

IPA Totali

0,1 

3238

32380

 

Cloroformio

0,15 

68000

453333

7000

46607 volte

Mono

cloroetilene

0,5 

2700

5400

1740

3480 volte

1,2-dicloroetano

3 

102

34

16,4

5,5 volte

1,1-Dicloroetilene

0,05 

2110

42200

490

9800 volte

Tricloroetilene

1,5 

290000

193333

234

156 volte

Tetracloroetilene

1,1 

42000

38182

360

327 volte

Esacloro

butadiene

0,15 

66

440

5,8

39 volte

Composti

Alifatici

Clorurati Cancerogeni

totali

10 

402266,1

40227

7165,8

717 volte

1,2-Dicloro

etilene

60 

9020

150

32000

533 volte

1,2 – Dicloropropano

0,15 

22,7

151

0,51

3,4 volte

1,1,2-Tricloroetano

0,2 

219

1095

46

230 volte

1,1,2,2-Tetracloroetano

0,05 

640

12800

18,5

370 volte

Bromoformio

0,3 

5,3

18

 

1,2-Dibro

moetano

0,001 

138

138000

 

Dibromo

clorometano

0,13 

8,2

63

 

Bromo

diclorometano

0,17 

13

76

0,71

4 volte

Idrocarburi totali

350 

7850

22

 

Tetracloruro di Carbonio

0,15 

100000

666667

560

3733 volte

Diclorometano

0,15 

161000

1073333

490

3267 volte

Esacloroetano

0,05 

3100

62000

340

6800 volte

I pozzi spia

Il piano di messa in sicurezza ha previsto l’installazione di alcuni pozzi-spia, piazzati ai confini dell’area industriale a valle della barriera idraulica per verificare l’efficienza e l’efficacia dei sistema di trattamento che dovrebbe ridurre drasticamente il livello della contaminazione. Purtroppo, però, il sistema fallisce nell’abbattere sotto la soglia di contaminazione alcune sostanze. Tra il 2007 e il 2012, 9 parametri sono risultati comunque superare la Concentrazione Soglia di Contaminazione per la falda superficiale e 3 per la falda profonda. Il monocloroetilene ha avuto picchi di 106 volte il limite di legge per la falda

superficiale e 264 volte per la falda profonda. Altri superamenti si sono verificati anche recentemente nei

monitoraggi del 2012. “Pertanto”, spiega il Wwf, che ha già inviato una lettera al ministero e ai vari enti sollecitando l’adozione di misure completamente efficaci, “come evidenziato anche dal ministero dell’Ambiente nell’ultima conferenza dei servizi, alcune sostanze continuano a fuoriuscire dal sito nonostante il trattamento.

 

 

Falda superficiale 

Falda profonda

Parametro

Limite C.S.C.(D.lgs 152/2006 o limiti ISS) in microgrammi/litro 

Valore massimo rilevato nel periodo 2007- 2012 in

microgrammi/litro

Entità del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione

Valore massimo rilevato nel periodo 2011-2012 in microgrammi/litro

Entità del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione

Arsenico

10 

22

2,2 volte

 

Nichel

20 

44

2,2 volte

 

Cloroformio

0,15 

37

247 volte

 

Monocloroetilene

0,5 

53

106 volte

132

264 volte

1,1-Dicloroetilene

0,05 

0,12

2,4 volte

0,36

7,2 volte

Tricloroetilene

1,5 

8

5,3 volte

 

Tetracloroetilene

1,1 

2,4

2,2 volte

 

Composti Alifatici Clorurati Cancerogeni totali

10 

53,33

5,3 volte

132,66

13,2 volte 

1,1,2,2-Tetracloroetano

0,05 

0,08

4,6 volte

 

 

La contaminazione nella Valle del Pescara

Postazioni di rilevamento sono stati create anche lungo il corso verso valle del fiume Pescara: anche al di fuori dell’area industriale, infatti, il sito di Bonifica trova altre aree di estensione, la discarica abusiva di Tremonti costituisce quella più grande. Anziché migliorare, la situazione peggiora per la falda che confluisce con le acque del fiume Tirino: nel biennio 2011-2012 per la falda superficiale ben 11 parametri sono risultati essere oltre i limiti di legge, mentre per la falda profonda sono stati 12 i parametri non conformi. Tra questi, sostanze estremamente tossiche e/o cancerogene come il benzene (33 volte i limiti nella falda superficiale) il monocloroetilene (132 volte nella falda superficiale e 112 volte nella profonda), l’esacloroetano (16 volte nella falda superficiale e 152 volte nella falda profonda).

 

 

Falda superficiale

 

Falda profonda

Parametro

Limite C.S.C.

(D.lgs 152/2006 o limiti ISS) in microgrammi/litro 

Valore massimo rilevato nel periodo 2011-2012 in

microgrammi/litro

Entità del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione

Valore massimo rilevato nel periodo 2011-2012 in microgrammi/litro

Entità del superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione

Benzene

1 

33

33 volte

 

Cloroformio

0,15 

7,8

52 volte

21,1

140 volte

Monocloroetilene

0,5 

66

132 volte

56

112 volte

1,1-Dicloroetilene

0,05 

0,37

7 volte

22

440 volte

Tricloroetilene

1,5 

1,51

 

16

10,6 volte

Tetracloroetilene

1,1 

4

3,6 volte

49

44,5 volte

Esaclorobutadiene

0,15 

 

2,21

14,7 volte

Composti Alifatici Clorurati Cancerogeni totali

10 

66,5

6 volte

119,68

12 volte

1,2-Dicloroetilene

60 

 

118

2 volte

1,1,2-Tricloroetano

0,2 

 

5,2

26 volte

1,1,2,2-Tetracloroetano

0,05 

0,12

2 volte

4

80 volte

Idrocarburi totali

350 

480

1,3 volte

 

Tetracloruro di Carbonio

0,15 

1,84

12 volte

6,7

44,6 volte

Esacloroetano

0,05 

0,82

16 volte

7,6

152 volte

 

I terreni

Nelle acque, sopra e sottoterra, abbondano i “veleni”. Ma è infiltrato nel terreno che si annida quello più pericoloso: la diossina, rinvenuta insieme ai forani. Nel 2011 la Environ ha prelevato campioni del suolo racchiuso tra i confini del sito industriale a caccia di queste sostante, ritenute tra le più nocive:  su 29 campioni ben 9 sono risultati avere valori superiori ai limiti di legge per le aree industriali (se si prendesse a riferimento il limite per le aree a destinazione verde/residenziale sarebbero 16). Il campione più contaminato presentava un valore di 23,7 volte il limite di legge per le aree industriali (237 volte se si dovesse prendere in considerazione i limiti per le aree a verde/residenziale, qualora si volesse riportare il sito a questi usi).

Aree esterne all’area industriale di Bussi 

AREA

METRI CUBI

TONNELLATE

ETTARI

CONTAMINANTI

Discarica abusiva Tre Monti (lungo corso Pescara)

138.600

194.040

3,3

Elevate concentrazioni di solventi organici clorurati

Presenza di Piombo e Mercurio

Discarica 2A

63.600

89.040

1,2

Elevate concentrazioni di mercurio e piombo

Composti organici clorurati

Discarica 2B

2.000

2.800

?

Rilevante presenza di composti organici clorurati

Discarica abusiva nei pressi della 2A

165.000

231.000

3

Elevate concentrazioni di Piombo e Mercurio

Composti organici clorurati 

subTOTALE

369.200

516.880

7,5 circa

Aree interne all’area industriale di Bussi 

SOTTOAREA

METRI CUBI

TONNELLATE

ETTARI

CONTAMINANTI

Area “SIAC”

120.000

180.000

3

Elevate concentrazioni di Piombo, piombo tetraetile e Piombo tetrametile

Area “clorosoda”

66.000 “area uffici”

125.000 “area impianti”

99.000

187.500

5,8

Elevate concentrazioni di mercurio

Area “cloro metani”

435.000

652.500

5,8

Elevate concentrazioni di composti organici clorurati, mercurio e piombo

Altre aree

152.000

228.000

3,8

Elevate concentrazioni di mercurio e di composti organici clorurati

 

 

 

 

Altre sostanze accertate nell’area aziendale: arsenico, zinco, idrocarburi leggeri e pesanti, idrocarburi aromatici (quale il benzene), composti organo-alogenati, ecc. 

subTOTALE

898.000

1.347.000

18,4

 

TOTALE

1.267.200

1.863.000

circa 25,9

 

“La situazione di compromissione dell’ambiente a Bussi è veramente drammatica, uno dei posti peggiori in Italia e in Europa”, commenta Augusto De Sanctis, referente acque del Wwf Abruzzo”servono immediati provvedimenti, sia per rendere completamente efficaci gli interventi di messa in sicurezza di emergenza in tutte le aree, sia quelle industriali che quelle circostanti, per evitare la diffusione verso valle degli inquinanti”. Il ritardo è letteralmente allarmante. “In alcune zone gli interventi di messa in sicurezza di emergenza devono iniziare, quando la legge prevede che siano attuati entro le 24 ore dalla scoperta della contaminazione”, spiega ancora De Sanctis, “altre aree all’interno del perimetro devono addirittura essere caratterizzate, a 5 anni dall’istituzione del Sito Nazionale per le Bonifiche”.

Dati scioccanti, che indurrebbero all’intervento immediato, quantomeno per il monitoraggio. E invece la Val Pescara non è stata clamorosamentericompresa nello studio epidemiologico denominato Sentieri, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità su gran parte dei siti nazionali di bonifica con risultati estremamente allarmanti sugli effetti degli inquinanti sulla salute delle comunità che abitano i territori limitrofi alle aree inquinate.