Droga, coltelli e truffa della frutta: tre arresti nel pescarese

manette-arrestato-carabinieriPescara. Marito e moglie arrestati per droga a Cappelle, mentre un laziale è stato sorpreso nella notte con un grosso coltello davanti alla prefettura. Truffa della frutta a Cepagatti: sparito un quintale di merce.

Attività frenetica, nelle ultime 24 ore, per i carabinieri della provincia di Pescara. Dagli spacciatori ai truffatori, tre gli arresti effettuati dai vari Comandi. I militari di Spoltore hanno tratto in arresto i coniugi Claudio Morelli e Morena Schiazza, residenti a Cappelle sul Tavo, entrambi per reati connessi agli stupefacenti. Gli uomini del nucleo operativo e radiomobile di Pescara hanno invece dato esecuzione al provvedimento restrittivo nei confronti di Toni Giacintucci, 35enne di Atri, il quale doveva scontare un residuo pena di 4 anni per reati contro il patrimonio. Nel corso del pattugliamento dal capoluogo adriatico, inoltre, gli uomini agli ordini del capitano Scarponi, hanno invece sottoposto a perquisizione A.L., pregiudicato32enne di Frosinone, sorpreso a piazza Italia alle 4:00 di mattina in possesso di un grosso coltello. Per il giovane è scattata la denuncia in stato di libertà. Un’indagine è stata aperta dai carabinieri della stazione di Cepagatti, che hanno deferito in stato di libertà un 51enne di Silvi ma residente a Spoltore per il reato di appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. L’uomo aveva ricevuto l’incarico da parte di un grossista del mercato ortofrutticolo di Cepagatti per il trasporto di 100 quintali di frutta, da prelevare nel ferrarese per essere poi rivenduti in terra abruzzese. Invece di eseguire il trasporto, questi ha a sua volta subappaltato il lavoro ad altra ditta, la quale ha come da accordi consegnato la merce a Pescara. A questo punto però il carico è sparito: invece di finire al committente è stato venduto autonomamente dal “truffatore”, il quale non ha nemmeno pagato il servizio allo spedizioniere cosentino da lui incaricato. L’imprenditore che aveva commissionato il trasporto, non avendo avuto notizie del carico atteso si è rivolto ai militari i quali hanno quindi dato il via alle indagini concluse con il deferimento all’autorità giudiziaria.

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