Gli studenti di Chieti contro Ombrina Mare: flash-mob nel campus e maschere antigas nelle aule-FOTO

IMG_0027Chieti. Gli studenti della D’Annunzio contro la petrolizzazione della costa abruzzese: un flash-mob, questa mattina nel campus, ha inscenato la protesta contro Ombrina Mare. Maschere antigas nella aule per evidenziare il pericolo di sfruttamento ambientale.

Prosegue il percorso di avvicinamento degli ambientalisti alla maxi manifestazione che sabato pomeriggio porterà circa 10mila persone a Pescara per marciare contro la petrolizzazione del mare abruzzese. Questa mattina sono stati gli attivisti dell’assemblea delle studentesse e degli studenti universitari ad inscenare la protesta sul piazzale della facoltà di Lettere del campus teatino per portare, anche nell’Università di Chieti, la lotta contro la piattaforma Ombrina Mare  e gli altri progetti che aleggiano sulle coste dell’Abruzzo. Un flash-mob ha “paralizzato” il campus per alcuni minuti: alcuni ragazzi si sono stesi a terra, simulando il mortifero effetto-petrolio, mentre uno studente ha letto un volantino nel quale sono state riportate le motivazioni della mobilitazione “contro tutte le opere che sfruttano e devastano il territorio in nome del profitto di pochi”, per ribadire l’invito a partecipare alla manifestazione del 13 Aprile a Pescara. Nello stesso momento, dal terzo piano del polo didattico, è stato calato uno striscione con lo slogan: ”No Ombrina, no speculazione”. Infine, tutti i partecipanti si sono sparpagliati nei luoghi nevralgici del campus armati di megafono e cartelloni, tute bianche e maschere antigas: nelle aule, nelle biblioteche, nella mensa comune, per coinvolgere e informare l’intera popolazione universitaria.

Emblematica, poi, l’affissione sulla statua di D’Annunzio di una maschera e un cartellone recitante la versione “aggiornata” de La pioggia nel pineto: “Sulle soglie del bosco non odo parole che dici umane, ma EMISSIONI venir dal mare”.

“Con questa azione dimostrativa”, si legge in una nota dell’Assemblea, “si vuole ribadire con forza che c’è un Abruzzo che resiste, ci sono cittadini e cittadine che vogliono decidere sul e del proprio futuro, che sognano ancora e provano a costruire ogni giorno un mondo migliore”.

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