“Quello di Pescara” hanno detto “è forse il più grande Pronto Soccorso d’Abruzzo, con un bacino d’utenza pari in media a 250mila utenti che in estate diventano almeno 400mila Una struttura che effettua 90mila prestazioni l’anno, in parte con ricoveri, in parte con accertamenti diagnostici o prestazioni occasionali. E sono centinaia anche i ricoveri impropri determinati da un Pronto soccorso che, nonostante la professionalità dei medici, non ha gli strumenti per esercitare il filtro necessario, quegli strumenti previsti invece nel progetto del nuovo Pronto soccorso, con 12 punti di osservazione breve, in cui monitorare il paziente nelle prime 24-48 ore per poi decidere sul ricovero o sulle dimissioni, con la previsione di una Tac, risonanza magnetica, della chirurgia d’urgenza, mezzi che consentono di individuare con certezza chi ha bisogno o meno del ricovero”.
“Purtroppo” ha ricordato Berghella “quei ricoveri impropri hanno un costo: la diaria giornaliera per ogni paziente in reparto è pari a circa 700 euro al giorno; considerando che ogni ricovero ha una durata media di 5-6 giorni, il costo per ogni ricoverato è pari a circa 4mila euro complessive, e se moltiplichiamo tale cifra per i 20-30 ricoveri impropri registrati ogni giorno ci rendiamo conto di quale costo esorbitante raggiungiamo, costo determinato solo dall’assenza di un Pronto soccorso adeguato alle esigenze della città. Nel 2009, al momento del nostro insediamento, abbiamo iniziato la nostra crociata per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso, che sarebbe il biglietto da visita della nostra sanità. E, iniziata la crociata, è stato redatto il progetto, una proposta ottima, che comporterebbe una spesa di 2 milioni 800mila euro per dotare la città di un Pronto soccorso adeguato, una spesa che è nulla se consideriamo quanto andremmo a risparmiare in termini di ricoveri. Il suo trasferimento e la sua realizzazione nell’area dell’attuale ingresso centrale visitatori, determinerebbe lo spostamento di alcuni ambulatori, come allergologia, traumatologia, laboratorio analisi e fisiopatologia respiratoria pediatrica, ma in realtà il puzzle è già stato preparato, anche i trasferimenti sono già stati individuati. Eppure il cantiere non è mai partito perché per un anno abbiamo assistito al rimpallo di quel progetto che la Asl ha inviato al Comitato tecnico regionale de L’Aquila, che l’ha rinviato per alcune correzioni, e di nuovo rispedito al Ctra è tornato alla Asl di Pescara, ogni volta per modifiche veramente irrisorie. Per tale ragione a metà marzo 2012 la Commissione Sanità aveva scritto una lettera al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi per chiedere audizione a L’Aquila per affrontare la problematica. Il 27 marzo 2012, poi, il Comitato regionale ha approvato il progetto, subito trasferito alla Asl di Pescara”.
“Poi c’è stato l’ultimo passaggio” ha aggiunto Albore Mascia . “Una volta giunto all’esame della Commissione edilizia per il rilascio del permesso a costruire, si è verificato che l’intervento prevedeva un minimo aumento di volumetria rispetto a quanto consentito dal Piano regolatore vigente, passando da 1,817 metri quadrati su 1 metro quadrato, a 1,821 metri quadrati su 1 metro quadro, e dunque è stato fondamentale il parere positivo del Consiglio comunale per il rilascio del permesso a costruire in deroga al Piano regolatore. Quel parere è arrivato lo scorso 25 gennaio con 36 voti a favore del progetto e dell’intervento, reso immediatamente esecutivo. Ora il dirigente della Commissione urbanistica ha firmato il rilascio del permesso a costruire per l’ampliamento e la ristrutturazione complessiva del Pronto soccorso e a questo punto la Asl potrà indire la gara d’appalto che richiederà 90 giorni per la presentazione delle offerte trattandosi di un bando europeo, mentre i lavori richiederanno circa un anno”.