Montagne di rifiuti sulle sponde di Tavo e Saline: al lavoro le guardie ecologiche pescaresi-FOTO

GKN00131Montesilvano. Montagne di rifiuti abbandonati sulle sponde dei fiumi Tavo e Saline. I controlli delle guardie ecologiche volontarie riescono a reprimere e sanzionare il fenomeno. Nelle campagne, abbandonati frigoriferi, vestiti ed eternit.

Le Guardie Ecologiche Volontarie hanno avviato nei giorni scorsi un capillare servizio di controllo di alcune  zone a rischio ambientale della provincia di Pescara. L’attività, che si è svolta sotto la supervisione di Liliana Febbo, coordinatrice delle Guardie Ecologiche Volontarie, ha consentito di rinvenire lungo le  sponde dei fiumi Tavo e Saline materiale di vario genere, non solo residui edili, ma anche mobili, un frigorifero, batterie usate, coperte, sacchetti di cemento, siringhe, flaconi di detersivo, pneumatici e pure un paraurti. Nei cumuli di oggetti abbandonati, piccoli e grandi, c’erano lastre di eternit, rami di piante, capi di abbigliamento, poltrone, sacchetti di rifiuti urbani e molto altro ancora. “In particolare le zone passate al setaccio sono quelle di contrada fiume Tavo e via lungofiume Saline, spiega il comandante della Polizia Provinciale Giulio Honorati, evidenziando che le Guardie Ecologiche Volontarie hanno monitorato minuziosamente i cumuli di rifiuti abbandonati, cercando elementi di prova a carico dei responsabili degli scarichi abusivi. “Sono state individuate – prosegue Honorati – varie tracce molto utili alla nostra attività e sono stati contestati già tre verbali (da 600 euro ciascuno) ai trasgressori per abbandono di rifiuti non pericolosi. Questi cittadini dovranno rimuovere quanto scaricato illecitamente e provvedere al corretto smaltimento. Sono in corso altri accertamenti per effettuare ulteriori contestazioni il cui importo potrà arrivare fino a 1.200 euro, in caso di rifiuti pericolosi. Se i responsabili non sono privati cittadini ma ditte seguirà  la comunicazione di notizia di reato con le sanzioni penali dell’arresto da 3 mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro per i rifiuti non pericolosi, e dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e dell’ammenda da 2.600,00 a 26.000,00 euro per i rifiuti pericolosi”.

“I servizi delle guardie”, aggiunge Honorati, “hanno avuto un effetto non solo di repressione ma anche di prevenzione, e lo dimostra il fatto che un veicolo si è subito allontanato alla vista delle Guardie Ecologiche Volontarie, facendo perdere le tracce. Inoltre i buoni risultati invogliano i cittadini a fornici informazioni”.

“Il servizio”, conclude Liliana Febbo, “è possibile grazie all’attività dei volontari. Noi mettiamo a disposizione il nostro tempo libero per operare sul territorio provinciale in materia di tutela dell’ambiente, supportando la Polizia provinciale nello svolgimento delle attività di vigilanza e raccogliendo le segnalazioni dei cittadini. Pertanto invito tutti a contribuire alla prevenzione segnalando illeciti in materia ambientale all’indirizzo gev.ambiente@provincia.pescara.it. Le segnalazioni”, precisa, “sono tutelate dalla privacy”.

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