“La politica stia fuori, non vogliamo che qualcuno faccia campagna elettorale sulla nostra pelle”, avvisa Feniello che non si perde in chiacchiere e batte il chiodo sul presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nome che manca tra gli indagati per il disastro che ha ucciso 29 persone.
“Mi dispiace che ad oggi non sia arrivato un avviso di garanzia anche a lui, che si vanta di lasciare la regione per candidarsi a Roma – dice Feniello -. Con quale faccia si candida? Questa volta ho fiducia nella giustizia. I magistrati e gli uomini della Forestale stanno facendo un ottimo lavoro, con un po’ di buona volontà si può arrivare anche a D’Alfonso che ha delle responsabilità. Lui ha indirizzato le turbine dove gli faceva comodo, dove gli amici lo sollecitavano”.
“Qualora questi personaggi indagati si presenteranno lì – conclude Feniello – io mi rifiuterò di partecipare. Non li vogliamo”.