Spoltore. Stipendi arretrati, licenziamenti collettivi, ferie forzate, filiali chiuse dall’oggi al domani.
Nonostante la mobilitazione dei lavoratori i presidi organizzati dalle sigle sindacali a Spoleto e lo stato di agitazione a Spoltore degli ultimi alla fine è arrivata la sentenza definitiva per i dipendenti della filiale operativa Arca Voice del Gruppo Maran.
E’ stato confermato il licenziamento e siglato il mancato accordo tra sindacati ed azienda in merito alla procedura di licenziamento collettivo dei 40 dipendenti del call center avviata lo scorso 24 ottobre. L’unico ad avere ancora un posto di lavoro è il responsabile della sede abruzzese reintegrato presso la principale di Spoleto.
A riferirlo sono Daniele Licheri, segretario regionale Sinistra Italiana, e Pierpaolo Di Brigida, della segreteria provinciale SI: “Come partito abbiamo portato il caso fino in parlamento ma non è bastato”, affermano, “Purtroppo come spesso accade la situazione è precipitata e nemmeno il tavolo regionale è riuscito a impedire il licenziamento collettivo. Scontato dire che siamo solidali con i lavoratori, ed è drammatico e gravissimo che l’azienda non abbia mai voluto incontrare i propri dipendenti”.
“Se anche un’azienda sana, che non aveva problemi di commesse, chiude in modo unilaterale una filiale la situazione è ormai degenerata”, aggiungono, “Lo ripetiamo da tempo: i lavoratori sono ormai trattati come una merce, utilizzati, spremuti e poi buttati in qualunque momento. Per questo serve un immediato cambio di passo, siamo stufi di rincorrere vertenze che il più delle volte hanno degli esiti drammatici. La politica deve tornare ad essere sovrana sull’economia e il mercato va regolamentato in maniera diversa”.