Sono ormai anni che la strada che porta da Rigopiano a Campo Imperatore suscita l’attenzione e il disagio della quasi totalità degli automobilisti che la percorrono, ricordiamo ad esempio la denuncia di un nostro lettore avvenuta un po’ di tempo fa (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-regione/abruzzo/286838-campo-imperatore-rigopiano-la-strada-della-vergogna-foto.html).
Ci troviamo oggi invece a dover prendere atto che le cose vanno sempre peggio, anzi sono passate da condizioni preoccupanti a pericolosissime.
Sabato mattina (6 Gennaio) passando difronte i ruderi di quello che rimane dell’Hotel Rigopiano e prendendo la strada per Campo Imperatore, ci si trovava difronte al cartello che indicava la chiusura del valico e l’obbligo di catene a bordo per arrivare fino ad esso (come in foto).
Percorrendo la strada però (dal cartello alla chiusura ci sono circa 7km), ci si ritrovava in una vera e propria “trappola mortale”. Un’enorme coltre di giacchio che copriva tutto il manto stradale, scivolosa come olio e capace di far precipitare giù nella faggeta auto e persone.
Ed ecco che dopo il primo fuoristrada che ha lanciato l’allarme alle 7.30 del mattino altre decine di auto sono rimaste (FORTUNATAMENTE) ferme immobili in mezzo alla strada (compresa l’auto della forestale) assolutamente impossibilitate ad andare ne avanti ne indietro.
Solo il fato, ha impedito che non succedesse una disgrazia, vista l’elevata pericolosità dell’auto che pian piano inizia ad indietreggiare con il dirupo a pochi metri e la quasi assenza di guard rail al fianco della strada (come da foto).
Una sciagura evitata, come purtroppo non sempre accade, dovuta all’incuria delle amministrazioni (vedi provincia di Pescara, Parco nazionale del Gran Sasso e comune di Farindola). Bastava uno spargisale o in via definitiva la chiusura della strada per risparmiare a decine di persone, bambini compresi, di ritrovandosi a pochi metri dal dirupo con le auto che scivolavano all’indietro incotrollatamente.
Solo l’arrivo di un mezzo spargisale alle ore 11, munito di catene, è riuscito a far si che le auto potessero girare il senso di marcia e pian piano, dietro il mezzo, ripercorrere quei metri che li dividevano dall’asfalto pulito.
Le domande che ci facciamo sono queste:
L’Abruzzo regione verde dei parchi, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, come può permettersi sciagure simili (vedi Rigopiano, Incendio campo Imperatore ecc…) nell’assoluta indifferenza delle amministrazioni?
Se solo quella strada fosse stata percorsa (come il cartello permette) in piena notte, magari da una famiglia estera con bambini, affascinata e desiderosa di visitare il nostro parco, cosa sarebbe successo?
E mai possibile che nonostante le pessime figure fatte a livello internazionale non si riesca ancora a far sistemare una zona, già flagellata da disastri dovuti all’imperizia e all’improvvisazione dell’uomo?
Come possiamo risollevare l’economia di un territorio se con soli 10 cm di neve una zona come Campo Imperatore diventa irraggiungibile?
Perché il Parco Nazionale del Gran Sasso è cosi indietro rispetto agli altri 2 parchi nazionali presenti in Abruzzo (Majella e D’Abruzzo)?